Il capogruppo al Senato della Lega Massimiliano Romeo è noto per essere una delle figure più “moderate” all’interno del Carroccio ma nell’intervista di oggi a “La Verità” non usa mezzi termini per spiegare come sia potuto nascere un Governo Draghi con dentro il Centrosinistra, Berlusconi e Salvini. «Vedo una Lega che pesa, sia politicamente sia nel governo. Lo considero un risultato importante», spiega il senatore leghista, sottolineando l’importanza di avere ministri come lo Sviluppo Economico (Giorgetti), Turismo (Garavaglia) e Disabilità (Stefani).



Ma la sconfitta del Conte-ter e la “mossa” di Salvini pro-Draghi che ha messo in crisi il Centrosinistra, ritrovandosi in CdM tre leghisti e tre forzisti: così la spiega Romeo, «Nel momento in cui la Lega ha risposto in modo convinto all’appello del capo dello Stato, abbiamo completamente scombinato i piani di chi pensava di poter ricomporre la vecchia maggioranza, eventualmente allargandola solo a Forza Italia, e comunque portando Draghi dalla loro parte. Penso che non abbiano compreso il valore e il senso della nuova fase, e neppure dell’appello di Mattarella. Di qui, i tentativi di provocarci, aspettando un nostro eventuale errore come pretesto per rompere tutto».



I PIANI DELLA LEGA NEL GOVERNO DRAGHI

Non sono tutte rosa e fiori però e Romeo lo sa benissimo ammettendo che il vero tasto dolente del Governo Draghi sono le riconferme di Speranza, Lamorgese e Di Maio, come (per il momento) di Arcuri: «Lo deciderà Draghi», spiega il leghista facendo riferimento a possibili cambiamenti sul fronte scienziati-Cts dopo il doppio caos di ieri visto su Walter Ricciardi e l’ordinanza stop-Sci, «Ma mi pare di capire che l’intenzione, dati epidemiologici permettendo, è quella di riaprire il Paese. Anche durante le consultazioni, Draghi ha posto l’accento sulla ripartenza, ed è parso molto consapevole che altrimenti si rischia di far morire migliaia e migliaia di attività». Capezzone spiega a Romeo che probabilmente le scelte sui Ministri in quota Pd e M5s, e gli stessi per Lega e Forza Italia, siano state prodotte per provare a mettere il bastone tra le ruote al Centrodestra che assieme a Renzi sono i veri artefici di questo Governo di unità nazionale: ma per il capogruppo al Senato la visione è lievemente diversa, «Pensi a come stanno provando ad accreditare chissà quale nostra conversione sui temi europei. Sa qual è la differenza tra noi e la sinistra? Loro pensano si debba stare in Europa da europei. Noi invece pensiamo che ci si debba stare da italiani, proprio come fanno i francesi e i tedeschi dal loro punto di vista. E che in Europa si debba difendere il nostro interesse nazionale».

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