La bocciatura in commissione del terzo mandato per i governatori non rischia di aprire ferite nella maggioranza secondo Massimiliano Romeo. “Abbiamo detto da subito che non non avrebbe creato frizioni nella maggioranza. Tanto è vero che sull’emendamento il governo si è rimesso alla commissione senza dar parare contrario“, dichiara il senatore della Lega, capogruppo a palazzo Madama, ai microfoni di Quotidiano Nazionale. Romeo conferma che il Carroccio ha “sostenuto quest’esigenza che arriva dai territori” e ricorda che la Conferenza delle Regioni ha proposto a dicembre il terzo mandato per i governatori. Invece, sui sindaci la Lega ha ritirato l’emendamento perché il governo ha dato parere contrario. “Per evitare tensioni e non votare contro il governo, abbiamo soprasseduto. Questo a dimostrazione che non c’è nessuna tensione“.



Quando gli viene fatto notare che è il primo voto su cui la maggioranza si divide, Romeo precisa che “non ha tenuto conto dell’esigenza dei territori e dei cittadini. Evidentemente i tempi non erano maturi” e assicura che verrà riproposto quando ci saranno le condizioni giuste. L’iter, comunque, non è breve. “Per cui gli emendamenti ai decreti sono il meccanismo più rapido per porre questioni che sono di schietta competenza parlamentare, non del governo“, aggiunge il senatore leghista.



DALLE REGIONALI ALLE EUROPEE, ROMEO INTERVIENE ANCHE SUI RAPPORTI CON LA RUSSIA

A proposito della manifestazione di Cagliari, Massimiliano Romeo non parla di prova di unità, perché il centrodestra ci ha sempre messo la faccia. “Mi pare che le tensioni siano all’interno del Pd, dove c’è una diversificazione sul terzo mandato“, afferma il senatore della Lega nell’intervista a QN. Più in generale, riguardo i risultati previsti delle Elezioni Regionali Sardegna 2024, chiarisce: “Siamo convinti di fare un buon risultato e la coalizione è ben salda“. Nell’intervista c’è spazio anche per una riflessione sulla tegola giudiziaria sul Ponte sullo Stretto: “È la prima volta che c’è un’indagine su un’opera neanche cominciata. Se presenti un esposto, come hanno fatto Pd e Avs, la magistratura è tenuta a indagare. La sinistra si dimostra nemica delle opere pubbliche“. All’orizzonte anche le Europee. A tal proposito, Romeo ricorda che “per mandare a casa una maggioranza che ha governato più nell’interesse delle multinazionali che dei popoli europei, a nostro giudizio occorre unire tutte le forze di centrodestra“.



Romeo non esclude nuovi gruppi unitari a Bruxelles, come ipotizzato da LePen: “In un’ottica allargamento, non si possono escludere a priori nuove formazioni che possano partecipare a questo cambiamento“. Infine, sui rapporti con Vladimir Putin, il senatore leghista parla di “polemica ridicola“, perché ci sono stati con la Russiain funzione di tutela delle aziende in un contesto storico in cui tutti, da Merkel all’allora ministro Calenda, intrattenevano rapporti con un Paese considerato un attore fondamentale nel contrasto al terrorismo dell’Isis, la stabilizzazione in Libia, l’approvvigionamento energetico. Adesso come potremmo disdire qualcosa che poi neanche è cominciato?“.