La NATO cambia passo e prova a pressare ulteriormente gli alleati affinché vengano cancellate le restrizioni sull’uso delle armi mandate all’Ucraina, in particolare il divieto di usare le armi per colpire la Russia nel suo territorio. A parlarne espressamente è stato il segretario generale Jens Stoltenberg, le cui parole sono state commentate duramente dalla Lega. Lo ha fatto in primis Massimiliano Romeo, secondo cui bisogna puntare su un’altra strategia, sulle diplomazie, per riuscire a porre fine alla guerra tra Ucraina e Russia. Il capogruppo leghista al Senato, intervenuto ai microfoni di Affaritaliani, ha rimarcato l’ambivalenza dell’Ue, dove si parla di pace ma poi si gettano le basi per allargare il conflitto.



La constatazione di Romeo è che in Europa siano «inebriati» da quello che lui definisce «furore bellicista» che però non trova appigli né nella Costituzione europea né nei suoi principi importanti, infatti l’obiettivo dovrebbe essere quello di fare di tutto per far prevalere la pace alle controversie che scoppiano nel mondo. Per Massimiamo Romeo serve «una soluzione politica» per l’Ucraina, quindi rilancia la necessità di spingere a livello diplomatico per poter «arrivare ad una tregua». Il problema per l’esponente della Lega è che se non si capisce ciò, allora ci si incammina «verso una guerra nucleare e sempre più vicini al punto di non ritorno».



SALVINI “TOGLIERE RESTRIZIONI? NON SE NE PARLA PROPRIO!”

Sul tema è intervenuto anche Matteo Salvini, il quale ha lanciato un messaggio chiaro alla premier Giorgia Meloni: la Lega non vuole allinearsi alla posizione di Jens Stoltenberg, espressa all’Economist. Il leader del Carroccio ha ribadito che il nostro Paese non è coinvolto in nessun conflitto e che, come è giusto fornire aiuti militari a Kiev, al tempo stesso non c’è la minima intenzione di eliminare il divieto di colpire la Russia nel suo territorio, cogliendo l’occasione per ribadire la posizione della Lega, cioè che non intende mandare soldati italiani a combattere in Ucraina.



Il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, intervenuto a Pisa, ha ribadito che lo scopo ultimo deve essere la pace, invece di gettar le basi per far scoppiare la terza guerra mondiale. Non è la prima volta che si esprime in questi termini, infatti Salvini aveva già contestato l’ipotesi, rilanciata ad esempio a più riprese dal presidente della Francia Emmanuel Macron, di mandare truppe NATO in Ucraina. Sulla stessa lunghezza d’onda Antonio Tajani: anche il ministro degli Esteri si è espresso con cautela riguardo le dichiarazioni del numero uno della NATO, ricordando che l’Italia ne fa parte, ma le decisioni vanno prese insieme e, comunque, non c’è l’intenzione da parte del governo di mandare soldati in Ucraina e di togliere le restrizioni riguardo l’uso delle armi mandate a Zelensky.