Romina Carrisi, quarta figlia di Al Bano e Romina Power, ha raccontato in una lunga intervista a Il fatto quotidiano i motivi che l’hanno spinta a lasciare l’Italia e a trasferirsi negli Stati Uniti: “Volevo scendere dalle montagne russe, smettere di far parte di un film corale per il quale non avevo fatto nemmeno il provino”. L’attenzione dei mass media riservata alla sua famiglia, era diventata troppo pesante da sopportare per Romina, classe 1987: “Ho capito che l’attenzione morbosa non è un forma d’amore, soprattutto quando il pubblico di terze persone veniva e mi giudicava, mentre io crescevo e mi sentivo sola”. Romina Jr si è trasferita a Los Angeles per studiare recitazione, improvvisazione e scrittura: “Ho capito che mi piace di più stare dall’altra parte delle telecamere: ho fatto anche l’attrice e mi piace stare in scena ma ho compreso che cercavo dei ruoli soprattutto per nascondermi”.



Romina Carrisi: “Volevo vivere una straordinaria normalità”

In quei anni Romina Carrisi ha anche inizia un percorso di psicoanalisi che l’ha aiutata a esprime se stessa, senza nascondersi dentro un personaggio. In America la più piccola dei figli di Al Bano e Romina Power ha cercato il più possibile di “vivere una straordinaria normalità” facendo esperienze nuove, come lavorare in uno strip club di Los Angeles: “Ogni tanto arrivava Quentin Tarantino: gli piaceva una ragazza che somigliava molto ad Uma Thurman”, ha raccontato a Il fatto quotidiano. Romina ha svelato che nel locale le cameriere erano costrette a dare tutte le mance al manager del locale e così lei una sera si è nascosta le generose mance di un cliente iraniano negli stivali. Romina Jr ha concluso: “Non mi sono mai sentita una figlia di papà. Semplicemente avevo bisogno di tuffarmi in un mondo completamente sconosciuto. Ho osservato molto, mi sono divertita, ho fatto incontri assurdi”.

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