A I Fatti Vostri il drammatico caso di Romina Di Cesare, uccisa con 14 coltellate dall’ex lo scorso maggio a Frosinone. “Sembrava che andasse tutto bene – le parole del padre, Mario Di Cesare, ospite del programma di Rai Due – mi diceva ‘alti e bassi’, ma non si confidava molto con me. Il suo amore malato? Non ne sapevo niente, mi diceva alti e bassi, ripeto. Ad un certo punto si erano lasciati – ha proseguito il padre – e gli accordi erano che lui se ne andasse dall’appartamento, ma invece tornava sempre alla carica. Io le dissi di venire da me a casa, e mi disse che l’indomani sarebbe venuta”. E ancora: “Il giorno prima dell’omicidio mi chiamò dicendo che Pietro, il suo ex, la insultava, la minacciava, la trattava in tutti i modi e quando mi ha detto così mi sono preoccupato. Le dissi che sarei andato a prenderla ma lei mi disse che sarebbe venuta il giorno seguente. Poi il giorno dopo l’ho chiamata 100 volte ma non mi ha mai risposto. Ho provato a chiamare Pietro ma niente, poi ho chiamato il padre di Pietro ma niente. Allora sono andato a Frosinone”.
Romina Di Cesare non poteva rispondere perchè il suo ex Pietro l’aveva uccisa: “Me lo disse un ispettore di polizia che Romina Di Cesare era morta, mi chiamarono al telefono”. L’avvocato della famiglia di Romina, presente negli studi de I Fatti Vostri, ha spiegato: “Il suo ex è stato trovato nudo sulla spiaggia di Sabaudia con l’intento, a suo modo di vedere, di volersi togliere la vita”.
ROMINA DI CESARE, L’AVVOCATO: “CI ASPETTIAMO L’ERGASTOLO”
“Ha confessato l’omicidio – ha proseguito l’avvocato della famiglia di Romina Di Cesare – dopo aver saputo della morte di Romina, ha detto che aveva colpito la ragazza con due coltellate, ma in realtà le coltellate erano 14 di cui 10 fra torace e addome. Ho visto il video della notte prima dell’omicidio ed era agghiacciante, Pietro la insulta, la umilia, la offende”.
Il processo è iniziato ma non si è ancora concluso. “Non ho più incontrato i genitori di Pietro dopo la tragedia – ha spiegato Mario, papà di Romina Di Cesare – li ho visti alla fiaccolata e poi alla messa, e lui mi ha detto che ‘Siamo stati sfortunati’, ma io penso che siamo stati sfortunati noi e Romina”. L’avvocato ha concluso: “Ci aspettiamo che per questo capo d’imputazione per cui è previsto l’ergastolo, regga fino alla fine, alla luce delle evidenze probatorie raccolte nel corso delle indagini. Saremo a fianco della pubblica accusa perchè il dolore di questo padre possa trovare giustizia, nessuna vendetta ma giustizia”.