Ron, apprezzato artista della musica italiana, è intervenuto in qualità di ospite della trasmissione “Dedicato”, condotta da Serena Autieri e da Gigi Marzullo e in onda ogni mattina su Rai Uno in luogo di “Storie Italiane”, che tornerà nei palinsesti a partire dall’autunno. L’autore di numerosi successi della nostra canzone ha dichiarato che in tutti questi anni il suo pubblico gli ha dato tanto e, dunque, dare il meglio di sé a ogni concerto non può che rappresentare il modo migliore per dire grazie. Infatti, “interagire con gli altri è un modo per fare crescere la musica e imparare qualcosa di più: io ho imparato da tutti coloro con i quali ho collaborato”.

Eppure, per tutti i musicisti e cantautori, questo periodo è stato terribilmente complicato: “Durante il lockdown – ha detto Ron – cantavo da solo nella mia stanza con il mio telefonino e cercavo di trasmettere quello che riuscivo, di cantare una canzone. Io sono rimasto a Garlasco perché lì mi sento al sicuro, con la mia famiglia, le mie radici. È stato anche un modo per stare vicino alle persone che mi hanno dato tanto in questi anni e tutto questo non si può lasciare da parte”.

RON: “MI SONO SEMPRE IMPROVVISATO, HO DEI DONI”

A “Dedicato”, Ron ha sottolineato di essere sostanzialmente autodidatta: “Mi sono improvvisato sempre, alla chitarra, al pianoforte, non sono mai andato a scuola di nulla. Quando abbiamo dentro dei doni, alla fine escono”. Fondamentale per lui la collaborazione con la sorella Chicca (Enrica), che lavora con lui e gli trasmette grande sicurezza, anche e soprattutto per via del fatto che è molto sincera nei giudizi e dice sempre ciò che realmente pensa. Nel suo percorso educativo, però, sono stati fondamentali anche i genitori, che hanno insegnato a Ron e agli altri figli l’umiltà, in un’epoca nella quale “si badava più al lavoro che all’apparire. Nella mia famiglia c’era molto amore, ma anche tanto senso del dovere”.

Sua mamma Maria adesso ha 94 anni ed è una mamma “speciale, fantastica”. Il cantante la descrive come una donna forte, “nonostante lei dica di avere un po’ tutti i mali del mondo, ma ha ragione perché ha sofferto anche molto”. Con lei Ron ha trovato un contatto anche fisico in questi ultimi anni: “Ci teniamo per mano ed è una gioia immensa”.

RON: “IL MIO PRIMO INCONTRO CON LUCIO DALLA…”

Ron ha poi ricordato come il primo incontro con Lucio Dalla sia avvenuto sulla sedia a rotelle, sulla quale si trovava seduto (e ingessato) l’autore di Occhi di ragazza: “Io non lo conoscevo ancora, ascoltavo Morandi, ma mi sono trovato subito in un clima di grande simpatia. Lui era così”. Curioso anche il retroscena su Biagio Antonacci: “Quando guidavo, dal mio specchietto vedevo sempre una camionetta con un ragazzo alto che mi seguiva. A un certo punto, costui arrivò da mia madre con un mazzo di rose enorme, poi si presentò a me chiedendomi di collaborare”.

Ron introdusse Antonacci nel mondo della musica e anche se il suo primo Sanremo fu un flop, dopo il secondo e il terzo disco ottenne popolarità e ancora oggi è uno degli artisti italiani più amati di sempre. Nel frattempo, Ron ha festeggiato 51 anni di carriera: “Siamo in un momento buono, sufficientemente sereno per pensare anche a domani. Dobbiamo essere bravi, attenti, sempre. La vaccinazione ci ha salvato e deve rappresentare davvero un’ancora di salvezza per tutti”.