Lutto nel cinema americano: l’attore Ron Faber è morto a New York dopo una battaglia durata due mesi contro un tumore ai polmoni. Il decesso risale al 26 marzo, ma i suoi cari hanno deciso di rendere nota la sua dipartita solo oggi, ha confermato un ufficio stampa. L’interprete statunitense attivo tra cinema e teatro aveva 90 anni.



Nato a Milwaukee il 16 febbraio 1933, Ron Faber ha frequentato la Marquette University come studente di economia ma ha iniziato ad appassionarsi alla recitazione già da adolescente. Durante gli anni di studio, ha lavorato facendo spettacoli per bambini alla radio. Grazie all’attrice Eva Le Gallienne, ha ottenuto una borsa di studio per dirigere al Lucille Lortel White Barn Theatre di Westport, nel Connecticut, dove ha iniziato la sua carriera professionale.



Addio a Ron Faber

Ron Faber ha ottenuto grande successo Broadway negli anni Settanta, facendosi notare per le sue interpretazioni al fianco di Henry Fonda in “First Monday in October” e di Irene Papas in “Medea”. Il teatro gli dà grande visibilità, tanto da finire nel mirino di William Friedkin, che lo chiamò per interpretare Chuck nel film “L’esorcista”, un assistente alla regia e voce demoniaca che rivela a Chris MacNeil (Ellen Burstyn) che Burke Dennings (Jack MacGowran) è morto.

Tanti i riconoscimenti raccolti nel corso della sua carriera, a partire dagli Obie and Drama Desk Awards del 1972 per il suo ruolo in “And they put Handcuffs on the Flowers”, dramma straziante di Fernando Arrabal sulla guerra civile spagnola. Nel 1981 Ron Faber è apparso in “The Hotel Play” di Wallace Shawn al La MaMa Experimental Theatre Club, opera con un cast di 70 persone definita “inattaccabile come una folle acrobazia teatrale” da Frank Rich sul New York Times. Per quanto concerne l’esperienza sul grande schermo, ricordiamo tra gli altri “The Private Files of J. Edgar Hoover”, “Soup for One”,”Navt Seals – Pagati per morire” e “Calling Bobcat”.