Metti Ronaldo e Alex Del Piero in una diretta Instagram e il risultato sarà certamente molto interessante, a cominciare dal famigerato Juventus Inter del 1998, ma naturalmente non solo. Il ricordo va subito al celeberrimo rigore reclamato dall’Inter per il contatto in area della Juventus tra il Fenomeno e il difensore bianconero Mark Iuliano. Ronaldo dice quello che molti tifosi dell’Inter sostengono, anche a 22 anni di distanza: “Posso capire gli errori ma in quel periodo c’era un clima da guerra fredda”, con riferimento ai troppi episodi dubbi del campionato 1997-1998, immortalato da Elio e le Storie Tese nella canzone satirica ‘Ti amo campionato‘.
Del Piero dal canto suo ribatte: “La Juventus non aveva bisogno di nessun aiuto. C’era una tensione che arrivava da altre parti, non solo dall’Inter. Sono stati anni macchiati ma è stato il periodo più bello del calcio italiano”.
Tanto per citare subito l’altro tema scottante, cioè il 5 maggio 2002, in questo caso Ronaldo non cerca alibi: “L’abbiamo perso noi, senza nessuna altra interferenza. Sono successe troppe cose strane quella settimana. Si parlava di Nesta all’Inter come affare fatto, siamo andati rilassati all’Olimpico. È una ferita che rimane, ogni anno pubblicano su Instagram le mie foto mentre piango. Ho vinto due mondiali ma non mi fa male parlare delle sconfitte. Nel calcio si vince e si perde”.
RONALDO E DEL PIERO, TRA GIOIE E INFORTUNI
In effetti, avere in diretta Instagram due campioni quali Ronaldo e Del Piero è un’occasione troppo bella per sprecarla solo con polemiche o pianti. Ad esempio, Alex Del Piero ricorda cosa provò all’annuncio dell’acquisto di Ronaldo da parte dell’Inter: “Il tuo arrivo in Italia mi ha dato uno stimolo incredibile”, con lo slalom speciale e il gol-capolavoro di Ronaldo contro il Compostela ancora negli occhi. “Ho pensato che quelli del Barcellona fossero pazzi a lasciare andare un attaccante del genere ed ero anche incazzato perché l’aveva preso l’Inter. Ho iniziato ad allenarmi per diventare più veloce, più potente”.
Ricordi dolcissimi per Ronaldo: “All’Inter è stata una storia d’amore bellissima. Quando sono arrivato, il campionato italiano era il migliore del mondo. Lì sono iniziate le nostre sfide anche con la Nazionale, come il 3-3 in Francia (amichevole del 1997, ndR)”. Del Piero è d’accordo: “Anni fantastici in cui è successo di tutto. Abbiamo gioito e sofferto per un infortunio che ci ha cambiato la carriera”.
In effetti le loro carriere sono accomunate anche dagli infortuni e, soprattutto per quanto riguarda Ronaldo, ancora oggi ogni appassionato di calcio si chiede ancora che cosa avrebbe potuto essere se… Il Fenomeno comunque ne ha saputo trarre un insegnamento positivo: “Quegli incidenti mi hanno reso un uomo migliore. Dopo il primo infortunio, nelle mie chiacchierate con Dio, dicevo spesso: ‘Perché è capitato a me?’. Un calvario durato due anni. Ma ho imparato tanto da questo, ho una nuova disciplina”.
RONALDO E DEL PIERO, IL PALLONE D’ORO E IL PRESENTE
Oggi Ronaldo è il presidente del Valladolid che lotta per la salvezza nella Liga: “Mi sto divertendo ma ogni settimana è una sofferenza pazzesca. Nella mia carriera ero abituato a combattere per vincere i campionati, qui c’è da lottare per non retrocedere”. Sulla ripresa del campionato, il presidente Ronaldo è cauto: “Troppo rischioso tornare a giocare ma accetteremo qualsiasi decisione”.
Poca nostalgia invece per il Brasile, dove torna pochissimo: “Quando giocavo litigavo sempre per andarci. Ho fatto casini ma alla fine avevano ragione i dirigenti che mi multavano. Quante cazzate fai da giovane…”. Il Fenomeno celebra comunque le qualità anche di Del Piero, in un discorso che esalta le qualità calcistiche e umane di Paolo Maldini, suo compagno di squadra nel breve e sfortunato passaggio al Milan, a sua volta frenato dagli infortuni per un Fenomeno che si avviava ormai verso la fine della carriera: “Maldini, Del Piero, Totti, Raul e Roberto Carlos meritavano il Pallone d’Oro”.
Del Piero rilancia con un ultimo colpo da maestro: “Ormai è tardi per vincere il Pallone d’Oro ma verrò a trovarti a Valladolid così mi fai vedere come si fa il presidente…”. Un avvertimento per Andrea Agnelli, che lo scaricò in maniera non molto elegante nell’ultimo anno di Pinturicchio alla Juventus? Il tempo ce lo dirà…