Ronaldo Luís Nazário de Lima, conosciuto semplicemente come Ronaldo, oggi è un dirigente sportivo proprietario del Real Valladolid e del Cruzeiro, ma negli anni 2000 era tra i giocatori più forti in circolazione. Due palloni d’oro vinti (1997 e 2002) senza scordarsi dei due mondiali con la nazionale del Brasile, della quale era la stella, ma non era il solo (1994-2002, con un secondo posto nel 1998 contro la Francia di Zidane). 1 Confederations Cup e 2 Coppa America nel suo palmarès, oltre chiaramente tutti i trofei vinti con i club (Barcellona, Inter e Real Madrid per citarne alcuni).
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il Fenomeno Ronaldo, ha parlato dell’eterna lotta Inter-Juventus con il Milan che dovrà confermare ciò che di buono è stato fatto lo scorso anno con la vittoria dello scorso campionato sul segno di Zlatan Ibrahimovic come leader e Maldini in società. “Favorita al campionato? Inter, Juventus e Milan, non in ordine ma solo seguendo l’alfabeto. Chi sarà la favorita lo vediamo a fine mercato. Che, fra parentesi, mi sta rovinando le vacanze“, dice inizialmente il brasiliano ex Inter e Milan.
Ronaldo: “Mondiale senza Italia? Brutto, mi sento un po’ italiano”
Il campione brasiliano, vincitore di due palloni d’oro, si è soffermato sul prossimo mondiale, che vedrà l’Italia, come nel 2018, come grande esclusa dopo la sconfitta interna a Palermo allo stadio Renzo Barbera, contro la Macedonia grazie al gol di Trajkovski. Le parole di Ronaldo: “Brutto, mi dispiace perché sono un po’ “italiano”, ma credo dispiaccia a chiunque ama il calcio e vuole che al Mondiale ci sia tutto il meglio . È andata così, posso immaginare come si sentirà Mancini a novembre“, dice l’ex Inter, squadra alla quale è rimasto molto legato per il suo passato (dal 1997 al 2002).
L’attaccante poi si sofferma molto su Lukaku, ritornato all’Inter: “L’Inter ha perso lo scudetto perdendo il derby e gestendo male gli unici due mesi di difficoltà della stagione: è in quei momenti che ti serve coraggio, vincere partite complicate invece di pareggiarle. Ti serve aggrapparti a qualcuno: aggrapparsi a uno grosso come Lukaku“, dice Ronaldo che poi continua: “I tifosi sognavano Lukaku e Lautaro, ma anche Dybala? Non sempre nel calcio si riesce a fare quello che si vuole. A me sembra che Marotta e il mio amico Ausilio stiano già facendo i salti mortali, e saltino bene“. Poi conclude sulla Juventus: “Dopo due anni senza scudetto la Juve non ha pensato a lungo termine, ma a vincere subito. Altrimenti non sarebbe andata su Di Maria e Pogba“.