Arriva il Daspo Willy per i due rapper Rondo da Sosa e Baby Gang. La misura di prevenzione personale, come riferisce il portale di Rolling Stones, vieterà ai due cantanti di poter accedere a determinate aree urbane, leggasi principalmente le vicinanze di locali pubblici, per un periodo stabilito dal questore. La misura era stata modificata a dicembre del 2020, dopo la morte del povero Willy Monteiro pestato a sangue vicino ad un locale, e proprio per questo porta il suo nome. I due provvedimenti sono stati emessi il 20 agosto dal questore di Milano, Giuseppe Petronzi, e per Rondo da Sosa la durata sarà di due anni per il comune di Milano, mentre per Baby Gang sarà sempre di due anni ma per la città metropolitana di Milano: chi viola il Daspo rischia una multa che va dagli 8 fino ai 20mila euro, quindi non proprio bruscolini.
Il Daspo nei confronti dei due è giunto dopo le accuse (insieme a quattro amici), di aver preso parte ad una “rissa” avvenuta lo scorso 12 agosto nei pressi della discoteca Old Fashion di Milano: i sei sarebbero stati respinti all’ingresso dopo di che avrebbero minacciato gli addetti alla sicurezza e avuto anche uno scontro fisico con delle persone, per poi lanciare dei sassi contro l’ingresso della discoteca. Rondo da Sosa era stato respinto per via di altri disordini del passato e di conseguenza aveva chiesto aiuto all’amico Baby Gang, che si era presentato assieme a quattro persone di 19, 24, 25 e 31 anni, tutti denunciati per minaccia aggravata, percosse e danneggiamento tentato.
RONDO DA SOSA E BABY GANG, ARRIVA IL DASPO WILLY: IL COMMENTO DI BEPPE SALA
Durante lo scorso mese di aprile Baby Gang era già salito alla ribalta della cronache assieme a Neima Ezza e altri rapper di Milano, per una rissa durante le riprese di un videoclip. A seguito degli scontri si era tenuto un incontro con il sindaco di Milano, Beppe Sala, che proprio in queste ore ha commentato: «Tempo fa avevo incontrato a Palazzo Marino due rapper accompagnati da don Claudio Burgio, un prete di periferia che da tanti anni cerca di salvare quanti più ragazzi possibile da vite destinate al dolore e a creare dolore. Uno dei due è stato raggiunto da un Daspo emesso dal questore di Milano: forse, quindi, il mio impegno nel cercare un confronto positivo con questo ragazzo non è bastato. Ma questo è ciò che fa un sindaco: ci prova, cerca di comprendere il malessere, non si gira dall’altra parte. Continuerò a provarci e a stare al fianco di chi crede che una possibilità vada data a tutti».