Una mattina d’estate del 1968 Filippa dà alla luce una bambina che si chiama Rosa Antonina. La piccola ha solo qualche problema agli occhi, ma Filippa non rivedrà più sua figlia; le diranno che non ce l’ha fatta ma qualcosa non torna e la speranza adesso per questa madre è che la neonata sia diventata una donna. A narrare questa storia piena di dubbi è stata la trasmissione Chi l’ha visto nella puntata di ieri. Dopo la “scomparsa” di Rosa Antonina dalla vita di Filippa, il suo pensiero continuerà ad essere costante per la signora Filippa e per gli altri suoi quattro figli. Sono passati 54 anni dalla nascita di quella bambina e per tentare di fare luce sul giallo la trasmissione si è recata in Sicilia, ai piedi dell’Etna, in provincia di Catania, nel comune di Santa Venerina, dove le due figlie femmine di Filippa hanno cercato di raccontare questa emblematica storia.
“Rosa Antonina è nata il 30 giugno del 1968 ad Acireale, alle ore 23.45”, ha svelato una delle figlie di Filippa, che anche lei si chiama Rosa. Un parto normale senza intoppi e con la bambina che stava apparentemente bene: “L’ha allattata ed ha dormito tutta la notte con lei”. Il giorno successivo, il primo luglio, l’ospedale decide di trasferire la bambina in un’altra struttura per accertamenti, sebbene non siano chiare le ragioni. “Mia nonna, prima che si portasse la bambina dice a mia mamma di volerla prima fare battezzare”, ha aggiunto la sorella di Rosa Antonina.
Rosa Antonina, bambina “morta dopo il parto”? Le sorelle la cercano ancora
Quel giorno la bambina sarà trasferita su un taxi all’ospedale di Catania, a 30 chilometri di distanza e nel medesimo ospedale dichiarata morta nello stesso giorno. “Io ho chiesto a mia mamma se la bambina fu mai vista e se fu mai fatto un funerale ma lei mi disse che fece tutto l’ospedale”, ha aggiunto la sorella di Rosa Antonina. La vita della madre è andata avanti senza mai parlare con nessuno di quella gravidanza terminata con un giallo. Una delle sue figlie al momento vive in Germania: durante la visita della madre, un giorno le racconta di questo “certificato di famiglia” che lei ritirò nel suo Comune, restando però stranita del fatto che vi fossero segnati tutti e cinque i figli. “A me stranì molto quel numero”, e da lì venne alla luce la strana storia di Rosa Antonina.
Proprio le sorelle hanno voluto vederci chiaro iniziando così una loro indagine a partire dalle cartelle cliniche dell’epoca e trovandosi subito davanti ad un ostacolo: non sono più disponibili. Il solo documento ufficiale è il certificato di assistenza al parto, pieno di stranezze. Il parto sarebbe avvenuto dopo 7 mesi e 15 giorni di gravidanza, ma Rosa Antonina è nata nel termine. Sul certificato c’è anche scritto che pesa 2,1 chili ma la bambina nella foto non sembrerebbe del medesimo peso. Nessun accenno alla necessità di un ricovero in un altro ospedale, eppure un altro certificato spiega che la bambina sarebbe morta per collasso cardiocircolatorio alle 8 del mattino, eppure nel precedente documento c’era scritto che sarebbe nata lo stesso giorno ma meno di 3 ore prima. Versione che si contraddicono tra di loro. Nell’atto di morte inoltre la figlia di Filippa viene iscritta con un cognome leggermente diverso. La bimba nata ad Acireale potrebbe non essere la stessa morta a Catania? E’ possibile che ci sia stato un terribile scambio e che possa essere viva?