Rosa Chemical: “Ero un ragazzo difficile”

Rosa Chemical è tra gli ospiti di Radio Zeta Future Hits Live, il Festival della Generazione Zeta in programma sabato 10 giugno 2023 al Centrale del Foro Italico a Roma. Dopo il grande successo riscontrato al Festival di Sanremo 2023 con il brano “Made In Italy”, il cantante è tornato con un nuovo singolo dal titolo “Bellu Guaglione”, un omaggio al grande classico della musica italiana “O’Sarracino”. Manuel Franco Rocati, questo il suo vero nome all’anagrafe, intervistato dalle pagine del Corriere ha detto: “sono sempre stato un artista, anche prima di essere riconosciuto come tale. Creativi si nasce, e poi ti affibbiano il termine artista solo perché sei diventato famoso”.



Ma come è nato il nome d’arte Rosa? “Un omaggio a mia madre che porta lo stesso nome. Il rapporto tra noi è bellissimo, per me lei c’è sempre stata: è la mia prima supporter. Adesso purtroppo non la posso vedere spesso perché io sono a Milano e lei a Torino”. Il cantante durante l’evento ScuolaZoo a Milano ha parlato anche del controverso rapporto con il suo corpo: “se vedevo un chilo di più stavo male, non ho mai avuto una bella relazione con la mia immagine riflessa nello specchio. Ma il vero cambiamento è arrivato quando ho iniziato a volermi bene. E l’ho fatto grazie a mia mamma. Ero un ragazzo difficile”.



Rosa Chemical di Made In Italy: l’infanzia e i pregiudizi

L’infanzia di Rosa Chemical non è stata semplice come ha raccontato il cantante di “Made In Italy” al Corriere: “nel paese dove sono cresciuto c’erano poche cose da fare. Trascorrevo le notti fuori a fare i graffiti e poi tornavo a casa con i primi treni del mattino. Mamma non mi ha mai giudicato, anche se ero un ragazzo abbastanza agitato. Mi è sempre stata a debita distanza. Mi diceva che la vita era la mia e le conseguenze le avrei dovute pagare io”. Il cantante è consapevole di essere “vittima” di tantissimi pregiudizi: “la gente quando viene a un mio concerto è piena di pregiudizi. Mi hanno incasellato come artista urban e si aspettano un live rap. Io invece ho un altro bagaglio culturale, quindi la mia attitudine, il modo in cui mi comporto sul palco, arriva dal mondo rock. Lo show che creo insieme alla band non ha nulla a che vedere con il rap, e questo gasa la gente”.



Parlando poi di miti e sogni nel cassetto ha rivelato: “sono pazzo di Cesare Cremonini, Justin Bieber è uno dei miei punti di riferimento”. Infine sulla Milano sushi e coca cantante da Miss Keta ha precisato: “per me no e non lo è mai stata, ma non frequento questi posti. Sulla libertà di vivere la propria sessualità invece, non possiamo fare di tutta l’erba un fascio. Essendo la capitale della moda è più avanti rispetto ad altre città in questo senso. Ma ci sono i pro e i contro, dipende dal contesto e dal quartiere. Ci sono dei luoghi in cui la libertà d’espressione o la libertà di vestirsi come ci pare è ancora limitata. Io difficilmente esco dove so che non mi sentirò accettato. Anche se ora ho le spalle larghe: i pregiudizi non mi toccano”.