Donato De Caprio vuole giustizia per l’omicidio della madre, Rosa Gigante. Il food-blogger, diventato famoso per i suoi panini “con mollica o senza”, si è ritrovato in un incubo quando martedì scorso la madre è stata uccisa nella propria abitazione a Pianura. Nessuna accusa per il salumiere: “Aspetto che si sappia la verità”, racconta a Il Mattino. “In questo momento, la priorità è la famiglia ed essere da esempio ai figli“, rivela. La sua attività ha riaperto ma lui ancora non è tornato dietro al bancone: “Se crollo io, crolla tutta la famiglia”, aggiunge ancora.
Nell’inchiesta condotta dal pm Maurizio De Marco, è stato emesso un fermo a carico di Stefania Russolillo, la vicina di casa 47enne che sarà chiamata a rispondere di omicidio volontario. Rosa Gigante è stata trovata morta in casa, vicino alla porta d’ingresso. Sul collo aveva dei segni vistosi e una parte dei suoi vestiti era bruciata. L’indagine lampo della Squadra mobile della Questura di Napoli si è chiusa in poche ore, dopo la confessione della donna al compagno. “Ho ucciso Rosa e l’ho bruciata”, avrebbe raccontato, per poi chiamare la polizia.
La vicina di casa cambia versione
Poche ore dopo il fermo, Stefania Russolillo, accusata della morte di Rosa Gigante, ha cambiato versione, spiegando che l’anziana l’accusava di rubare le bollette e sporcare il pianerottolo. La donna è da tempo seguita da un centro di igiene mentale per gravi problemi psichiatrici: secondo l’ultima versione restituita agli inquirenti, le due avrebbero avuto una colluttazione fino alla “caduta all’indietro” della signora. La verità, però, secondo una vicina di casa e il convivente della donna, sarebbe un’altra.
Entrambe le dichiarazioni, infatti, fanno riferimento all’ammissione del delitto da parte di Stefania Russolillo. Anche un’altra condomina avrebbe dichiarato la stessa cosa. L’indagata, invece, ha spiegato una verità differente: “Non ho mai detto di aver ucciso quella donna, sono stata aggredita per la storia delle bollette perché mi aveva detto che non erano arrivate”. La donna, secondo gli inquirenti, potrebbe essere stata uccisa con con il tubo dell’aerosol. Donato De Caprio, a Il Mattino, racconta ancora: “Mia madre era non vedente, certificata e riceveva anche una pensione di invalidità. Non poteva di certo aggredire qualcuno ma si sarebbe difesa se qualcuno l’avesse aggredita”.