Rosa Maria Esilio è la vedova del carabiniere Mario Cerciello Rega, ucciso a Roma il 26 luglio di due anni fa, 2019, da due ragazzi americani. La donna è stata ospite ieri sera presso la trasmissione di Rai Uno, Porta a Porta: “Il destino più crudele l’ha avuto mio marito – ha esordito – assassinato mentre faceva il suo lavoro nella città che aveva scelto come casa, in una notte, a pochi giorni dal nostro matrimonio, brutalmente, e così’ l’ho dovuto accompagnare nella nostra chiesa per dargli l’ultimo saluto”.
Rosa Maria Esilio e Mario Cerciello Rega stavano insieme da una vita: “Stavamo insieme da dieci anni e venivano da due anni e mezzo di convivenza. Noi abbiamo fatto tanti sacrifici, in questi dieci anni abbiamo messo le basi per quella che poteva essere la nostra famiglia”.
ROSA MARIA ESILIO: “SIAMO DEI SOPRAVVISSUTI”
Rosa Maria Esilio ha proseguito: “Quando ci siamo incontrati era come se ci conoscessimo da una vita, io avevo 24 anni mentre lui 26. E’ stato un percorso fatto di sacrifici ma che ha visto coronarsi con la convivenza e il matrimonio, costruire la casa insieme fatta di tanti valori, non volevamo far mancare nulla ai nostri figli, quindi lavoravamo entrambi e abbiamo scelto Roma perchè poteva dare tante possibilità ai nostri figli, morti con lui, perchè è morto Mario ma è morta anche la nostra famiglia. tutti stiamo soffrendo, siamo dei sopravvissuti, è un andare avanti per inerzia io non riesco ad avere sogni diversi da quelli che avevamo assieme, ma lui non c’è”.
La vedova di Mario Cerciello Rega ricorda il giorno delle nozze: “Il giorno del nostro matrimonio chiunque era li non vedeva l’ora che ci sposassimo. Volevamo avere tre bambini e già sapevamo i nomi, ne parlavamo pochi giorni prima della sua morte”. Quindi ha ribadito: “Siamo morti tutti, non è morto solo Mario. Sono molto legata con la mamma di Mario, siamo tutti uniti in questo dolore sovra umano e la forza di lottare per la sua integrità ce l’ha sempre data lui”.
ROSA MARIA ESILIO: “IL PROCESSO E’ STATO DURO”
Recentemente Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth, i due ragazzi americani che hanno assassinato Mario Cerciello Rega, sono stati condannati all’ergastolo dalla Prima Corte d’Assise di Roma, e in aula vi era anche proprio la vedova Rosa Mario Esilio, scoppiata in un pianto liberatorio: “Il futuro è un po’ diverso da quello che si può immaginare – ha detto – siamo sopravvissuti e anche affrontare questo processo non è stato semplice, è un dolore nel dolore”.
Bruno Vespa fa notare a Rosa Maria Esilio che parla ancora del marito al presente: “Lui è sempre con me, mi ha fatto alzare, Mario era un treno che tirava tutti con se, aveva un’energia… la sua giornata non durava 24 ore ma di più, la viveva a pieno, aiutava a tutti, chiunque aveva bisogno di lui. E’ successo nel momento più felice della nostra vita, eravamo proprio felici e neanche lo sapevamo e avergli dovuto chiudere gli occhi per sempre… Io ho una responsabilità verso di lui che è la sua memoria e il rispetto”.