Rosa Maria Scorese, sorella di Santa Scorese, è stata ospite stamane di Storie Italiane. L’uomo che ha ucciso Santa Scorese si trova attualmente in una Rems in quanto ritenuto incapace di intendere e di volere, e ora sta perseguitando Rosa Maria Scorese, dicendosi convinto di poter resuscitare il corpo della donna. “Mi da una sensazione di grande angoscia, quella stessa che attraversa la nostra famiglia dal 1988 da quando è iniziata la persecuzione verso Santa”, racconta la donna, ospite negli studi del talk di Rai Uno.



Rosa Maria Scorese ha proseguito: “Questo incalzare, questa escalation rispetto al delirio di questo soggetto è una cosa che davvero mi sconvolge la vita. Non ha mai smesso, anche quando era ricoverato ad Aversa, ha continuato a scriverci e a chiedere di poter realizzare un progetto di ingegneria genetica per restituirci Santa, per poi farsi ancora più presente quando è arrivata una raccomandata via web in cui mi consigliava di consultare un celebre professore di Harvard che sarebbe stato capace di riportare in vita Santa. Io ho evitato di dirlo ai miei genitori, non volevo raccontarlo ai miei figli per non dare preoccupazione a tutti. Dopo ho denunciato alla procura”.



ROSA MARIA SCORESE E SANTA: LA LORO STORIA

Santa Scorese era stato uccisa 33 anni fa a Palo del Colle, il suo omicida, Giuseppe Di Mauro: la vittima lo aveva rifiutato e lui l’aveva uccisa. Oggi, a più di tre decadi da quella data, la sorella di Santa Scorese, Rosa Maria, è finita nella tela dello stesso Di Mauro. Tre le lettere inviate alla donna e oggi Rosa Maria è spaventata, convinta che quell’uomo possa farle del male così come ha fatto alla sorella.

Come detto sopra oggi Giuseppe è libero di muoversi e di andare dove voglia, di conseguenza Rosa Maria Scorese ha denunciato il tutto; è arrivato quindi il processo ma Di Mauro è stato assolto in quanto non capace di intendere e di volere. Massimo Lugli si domanda: “Perchè la signora non ha la scorta? Ci dovrebbero essere due carabinieri qui, danno la scorta a persone che sono meno in pericolo di lei fra cui alcuni nostri colleghi”.



ROSA MARIA SCORESE: “QUESTE PERSONE DEVONO ESSERE CONTROLLATE”

Rosa Maria Scorese risponde: “Più che la scorta a me bisognerebbe porre più attenzione a lui, non abbiamo chiesto in passato che lui venisse protetto. La mia avvocata è in attesa dell’udienza del tribunale del riesame come richiesto dal pm. Sappiamo che per lo meno lui è controllato dal punto di vista farmacologico, che è quello che abbiamo sempre chiesto dal 1988”.

E ancora: “Lui deve essere guardato, lo stato non deve sottovalutare più queste situazioni, devono guardare attentamente a queste persone che hanno bisogni terrificanti, ci sono milioni di persone che stanno male o subiscono il male, queste persone vanno curate, Giuseppe è l’ultimo anello di una catena di grandi omissioni da parte dello stato. Santa non ce la riporta indietro nessuno, io sono sovraesposta alle minacce, non ho più il sonno tranquillo e non sopporto neanche le sorprese, neanche quelle belle, gli eventi che mi piombano addosso mi creano molta ansia”.