Fra gli ospiti di ieri sera del programma di casa Rai, Generazione Z, vi era anche l’ex tronista Rosa Perrotta. Di recente la modella e l’influencer ha raccontato le cifre che si guadagnano sui social, e si è ovviamente scatenato un dibattito, e ieri sera ha voluto precisare: “Quando si apre questo argomento c’è quasi una morbosità che si concentra sui profitti senza chiedersi cosa vi sia dietro la figura dell’influencer. Mentre prima si facevano pubblicità più classiche adesso l’attenzione delle aziende si è spostato sui social e se lo fa è perchè c’è un tornaconto. Ciò che l’influencer fa è vendere spazi pubblicitari sul suo profilo e che è la nostra azienda”.
Ma cosa risponde Rosa Perrotta agli hater che dicono che guadagna troppo? “Non dovete guardare al numero ma anche cosa c’è dietro, cosa ci guadagna l’azienda in termini di fatturato”. Rosa Perrotta ha proseguito: “Non è furbizia e non ha senso parlare di etica. Esistono figure professionali ed altri, ognuno è libero di fare ciò che vuole, io ho investito su questo lavoro mentre altri investono su altro, perchè fare paragoni? Mi fa arrabbiare perchè non si conosce veramente l’argomento”.
ROSA PERROTTA: “I SOCIAL DEVONO ESSERE SUPERVISIONATI”
Rosa Perrotta ha comunque sottolineato: “Io sono molto soddisfatta di quello che faccio”. L’ex tronista in ogni caso è certa che i social debbano essere supervisionati, in quanto è pericoloso lasciare i minorenni da soli con questi “strumenti”. “Oggi è difficile pensare di togliere il social anche ai più giovani, ma c’è bisogno della supervisione degli adulti, sono assolutamente convinta, gli adulti devono sempre visionare i ragazzi, non devono mai lasciarli solo con uno strumento così pericoloso”.
Sui social più in voga in questo periodo, Rosa Perrotta ha infine spiegato: “Facebook è superato, ma occhio a TikTok che è il social del momento e che va ancora meglio di Instagram”, aggiungendo che: “Su Instagram c’è molta meritocrazia visto che se a me piace quell’influencer la seguo se no no, c’è quindi meritocrazia e democrazia”