La maxi operazione condotta nei giorni scorsi dai Carabinieri del Nas e coordinata dal procuratore aggiunto di Roma, Giovanni Conzo, ha permesso di accendere i riflettori sul traffico di droghe sintetiche acquistate dall’estero e sul darkweb. Si tratta in particolare di Gbl, la cosiddetta “droga dello stupro”. Sono in tutto 39 le persone indagate – 11 finite in carcere e 29 ai domiciliari – tutte accusate di traffico di droga. Tra loro spicca il nome di Rosa Trunfio, dottoressa e responsabile dell’hub vaccinale di Boscotrecase (Napoli) e definita una delle ‘lady’ del Gbl.
Secondo le accuse della Procura capitolina, la donna tra il 2019 ed il 2020 sarebbe stata complice di Danny Beccaria, colui che proprio nella Capitale avrebbe rifornito di droghe dello stupro politici, medici, esponenti delle forze dell’ordine e persino preti. Se in ambito medico ed ospedaliero, a Napoli, c’è sconcerto per l’arresto della Trunfio, tra gli insospettabili di un traffico di nuovi stupefacenti destinati ad animare festini a base di sesso e droga, non mancano altro nomi altisonanti come quello di Claudia Rivelli, la sorella 71enne di Ornella Muti finita ai domiciliari per importazione e cessione di sostanze stupefacenti.
Rosa Trunfio, il suo coinvolgimento nelle indagini del Nas
La lunga lista di insospettabili nell’ambito dell’inchiesta che coinvolge anche la dottoressa Rosa Trunfio, comprende anche un avvocato, un funzionario di un ente locale, un insegnante di scuola media, ed ancora impiegati di banca, militari in congedo ed un architetto. La Trunfio è una odontoiatra originaria di Avellino, ma aveva incarichi importanti anche presso l’ospedale di Boscotrecase, nel napoletano. Da qualche tempo le era stato infatti affidato il compito di coordinare il centro vaccinale dell’ospedale Sant’Anna-Madonna della Neve e anche quello all’interno della palestra Ic Cardinal Prisco di Boscotrecase.
Un impegno certamente di primo livello ma che alla luce dell’indagine che la vede coinvolta ha acceso i riflettori richiamando l’attenzione dell’Asl Napoli 3, interpellata a chiarire la propria posizione. Come rivela il portale “Cronache della Campania”, il direttore sanitario dell’Asl Napoli 3 Sud, Gaetano D’Onofrio ha prontamente commentato facendo delle precisazioni: “La dottoressa ha con noi un contratto Covid da esterna e non è una nostra dipendente”. A detta di D’Onofrio, “C’è un accordo in essere fino al 31 dicembre che potrebbe decadere nel caso in cui la sua situazione non venisse chiarita”.
Tra gli ‘insospettabili’ arrestati
Tra gli insospettabili finiti agli arresti domiciliari nell’ambito dell’operazione dei Nas di Roma, fa rumore quello della dottoressa Rosa Trunfio. Sul caso si è trovato costretto ad intervenire anche il direttore sanitario dell’ospedale di Boscotrecase, Saverio Marziani, il quale ha commentato riponendo la sua fiducia nel lavoro degli inquirenti: “Abbiamo il ricordo di una dottoressa che usciva dall’ospedale sempre a tarda sera. Fiduciosi nel lavoro della magistratura”.
Parole, le sue, che evidenziano ulteriormente quanto il coinvolgimento della professionista abbia lasciato interdetti molti suoi colleghi. Oltre ai tanti insospettabili, tuttavia, l’indagine ha vito il coinvolgimento anche di diversi personaggi di spicco della malavita romana i quali avevano individuato proprio nel nuovo traffico di stupefacenti, ed in particolare della tanto ambita ‘droga dello stupro’, un affare altamente lucruoso sul quale poter investire.