Rosamaria Scorese è ospite del programma Storie di Sera condotto da Eleonora Daniele su Rai 1, in seconda serata, il 28 ottobre. La donna è la sorella di Santa Scorese, uccisa a 23 anni nel 1991 dal suo stalker Giuseppe Dimauro, e oggi combatte con la paura costante di trovarselo davanti.

L’uomo infatti fu ritenuto incapace di intendere e volere nel procedimento per l’omicidio della ragazza che aveva perseguitato per anni, per questo non finì in carcere e fu destinato a un ospedale psichiatrico e poi ai domiciliari in una struttura per anziani. Assolto dall’accusa di stalking ai danni di Rosamaria Scorese, ha continuato a perseguitare lei e la famiglia della vittima.



Rosamaria Scorese, avviato il processo di beatificazione per la sorella Santa uccisa nel 1991

Santa Scorese fu assassinata il 15 marzo 1991 sotto casa a Palo del Colle (Bari) con 14 coltellate, colpita dall’uomo che la perseguitò per anni, Giuseppe Dimauro. Aveva appena 23 anni, era figlia di un poliziotto e di una casalinga e sua sorella, Rosamaria Scorese, ha raccontato in televisione la sua storia e il dramma dell’ossessione dell’assassino per lei e la loro famiglia.



Santa Scorese era anche un’attivista cattolica e la Chiesa ha avviato il processo di beatificazione. La sua fu una morte annunciata. Aveva concluso gli esami alla facoltà di Pedagogia e scelse il cammino della fede. Il suo stalker la pedinava, “era dappertutto”, ha spiegato la sorella Rosamaria davanti alle telecamere, e nessuno lo ha fermato. Alessandro Piva le ha dedicato un docufilm nel 2019, intitolato Santa Subito, nel quale ripercorre le tappe della storia di Santa Scorese. Un incubo sfociato in femminicidio molti anni prima che nel nostro Paese nascesse questo termine.



Rosamaria Scorese: minacce e molestie dall’assassino 32 anni dopo l’omicidio della sorella Santa

Rosamaria Scorese, da anni, porta avanti il ricordo della sorella diventata un simbolo della lotta alla violenza sulle donne. La donna e i genitori fanno i conti con il rischio che il killer possa colpirli perché libero di muoversi dopo la beffa dell’assoluzione dall’accusa di stalking ai loro danni. Giuseppe Dimauro, oggi 65enne, non ha scontato un solo giorno di carcere per il delitto e non ha subito restrizioni per le condotte che porterebbe avanti, indisturbato, contro i parenti della 23enne uccisa.

Secondo il racconto di Rosamaria Scorese, l’uomo l’avrebbe perseguitata sui social e con lettere in cui emergerebbe l’ossessione mai sopita nei confronti della sorella Santa. Mandato ai domiciliari in una Rsa, Dimauro avrebbe continuato a inviare minacce e gli sarebbe stata revocata la misura cautelare nell’attesa che si individui una struttura a cui destinarlo. “Siamo spaventati – ha dichiarato lo scorso marzo Rosamaria Scorese a Storie Italiane. Resta in attesa di collocazione senza alcuna custodia. Io sono scoperta di qualsiasi tipo di protezione e ho davvero una grande sensazione di ansia e angoscia“.