Rosanna Banfi si racconta ad “Il caffé di RaiUno“. La figlia di Lino Banfi spiega: “Le mie radici affondano giù al Sud. Sono legata a Canosa, il paese dove andavo d’estate: il primo amore, il primo bacetto, sono tutte cose successe là. Ho un legame importante, però so’ romana. Quando avevo 3 mesi mi hanno portato a Roma, sono andata a scuola a Roma, parlo romano, capisco il dialetto, lo so parlare…conosco due lingue: il romano e il canosino“. Inevitabile una domanda su papà Lino Banfi: “Papà lo abbiamo raccontato in tutte le salse: è tuttora, nonostante la mia età, molto presente. Ci sentiamo tutti i giorni una o due volte al giorno se non ci vediamo, abbiamo fatto tante cose insieme, e poi lui mi ha fatto nascere. Poi lui è un attore ed esagera! Dice che quando sono nata ero un vitello! Sono nata in casa, è stato un parto difficile. C’è un legame molto forte dovuto al fatto anche che abbiamo lavorato tanto insieme, ci siamo spogliati nello stesso camerino, abbiamo avuto le ansie da palcoscenico insieme…“.
Rosanna Banfi: “Durante la pandemia ho fatto le consegne col motorino”
Come sempre molto sincera, Rosanna Banfi risponde così alla domanda se le sia pesato essere catalogata come “la figlia di Lino Banfi”: “Pesato no, forse solo i primissimi tempi. Poi è una cosa con cui si fa i conti, perché soprattutto quando ti trovi ad avere un padre che è diventato proprio un momunento ci fai conti, basta, “sei la figlia di Banfi”. Bisogna prendersi il bene e il male: se qualcuno si ricorda che mi chiamo Rosanna è una cosa in più, altrimenti se qualcuno dice “questa è la figlia di Banfi?”, dico orgogliosamente sì“. Si parla poi della sua attività da ristoratrice: “Abbiamo pensato ad un piano B, che adesso sta diventando un piano A perché funziona, perché nonostante quello che abbiamo passato in questo anno e mezzo abbiamo tenuto duro. Abbiamo fatto di tutto, io ho fatto quasi le consegne col motorino. Mi piace tanto, mi piace riuscire nelle cose, ho la tigna come si dice a Roma“. Infine un passaggio sul suo impegno per la prevenzione del tumore al seno: “La prevenzione è alla base della nostra salute: io sono qui a raccontarvelo dopo 11 anni proprio perché ho preso in tempo il mio tumore, è stato preso che era abbastanza piccolo. A me parlarne è servito moltissimo, ho sentito la tenerezza della gente: a me piaceva molto l’affetto delle persone, il fruttivendolo che ti dava il frutto più bello, non è pietà“.