ROSANNA BONELLI, PRIMA DONNA DEL PALIO? MA NEL 1581 UNA 15ENNE…
Rosanna Bonelli, chi è la prima donna ad aver partecipato al Palio di Siena e cosa sappiamo della storia della quasi 90enne fantina che fa parte di quel ristrettissimo novero di rappresentati del gentil sesso (solo due) che hanno infranto un altro tabù maschile in una delle competizioni più antiche non solo della città toscana ma di tutta Italia? Questa sera, a partire dalle ore 20.30 su Rai 3, torna l’appuntamento con “Le Ragazze”, il programma che racconta delle vicende tutte al femminile per ogni decennio del secolo scorso, accendendo i riflettori su donne, celebri o meno, che in qualche modo sono state protagoniste. E tra queste c’è appunto Rosanna Bonelli, la cui storia, in attesa di assistere alla puntata del format condotto da Francesca Fialdini, va raccontata.
Classe 1934 e oggi 89enne, Rosanna Bonelli detiene un primato al momento inscalfibile anche se, a voler essere precisi, lo condivide con un’altra donna, ma andiamo con ordina: la fantina nata a Siena fu la prima a partecipare al celebre Palio nel 1957 anche se, il primato apparterrebbe a Virginia Tacci che nell’agosto del 1581 corse difendendo i colori del Drago col suo cavallo nella competizione per contrade all’età di soli 15 anni; tuttavia quell’edizione non è mai stata riconosciuta tra quelle ufficiali della storia della competizione anche perché si trattava di un “palio alla lunga”. Ad ogni modo, l’impresa delle due donne resta tanto che nel corso di tutti questi secoli la Bonelli e la Tacci rimangono le uniche ad aver partecipato assieme agli uomini.
BONELLI, “VOLEVO ESSERE ‘ROMPICOLLO’, MA MI CHIAMARONO ‘DIAVOLA’ E…”
La storia che aveva portato Rosanna Bonelli a correre al Palio di Siena e realizzare uno dei suoi sogni è curiosa: nel 1957 si girava, nella sua città natale, il film “La ragazza del Palio” (nomen omen), diretto da Luigi Zampa e ispirato a un racconto proprio di Luigi Bonelli, scrittore e musicista che aveva pensato a una vicenda in cui era protagonista un giovane fantina ribattezzata Rompicollo. In questo incredibile intreccio di realtà e fiction, fa irruzione il caso: Diana Dors, protagonista della pellicola, si era infortunata cadendo da cavallo e così la produzione chiese a Rosanna Bonelli non solo di recitare nel film come controfigura ma di partecipare al Palio proprio per pubblicizzarlo…
Ovviamente, come si può immaginare, il tradizionalismo e il pregiudizio dell’epoca fecero sì che non fu facile trovare una contrada che consentisse a Rosanna Bonelli di montare il proprio cavallo. Alla fine la chance gliela concederà la contrada dell’Aquila “Da piccola ascoltavo tutte le musiche di ‘Rompicollo’ da una delle operette di papà e pensavo che volevo diventare come lei” aveva ammesso la Bonelli che durante il Palio del ’57 fu ribattezzata ‘Diavola’. “Un’esperienza meravigliosa quella di uscire dal cortile del Podestà del palazzo comunale (…). Ad un certo punto, per una frazione di secondi, ho pensato che fosse un sogno” aveva detto all’Agi, aggiungendo che “il 900 è stato il mio secolo, sono stata l’unica donna del palio. Negli anni duemila, almeno fino ad oggi, non ci sono stati che uomini”. Quel Palio non andò benissimo (la Bonelli cadde in una curva del tracciato) ma, nonostante l’ostracismo di alcuni fantini, “altri mi diedero dei consigli” e anche se non ripeté mai più quell’esperienza, divenne fantino onorario della sua contrada.