Rosanna Fratello si racconta, tra musica e famiglia, ad Avvenire. È stata una delle più importanti interpreti del panorama femminile, ma è riuscita a conciliare il lavoro con la vita privata. Adesso forse più che un tempo. “Ho una figlia splendida, Guendalina, con cui ho un rapporto meraviglioso. Basta volerlo, e si riesce. Sono stata fortunata perché è cresciuta coi miei genitori. Certo, lei ricorda che ero poco presente, ma mi sto riscattando adesso da nonna di Alessandro di 11 anni e Giovanni di 9, sono intelligentissimi ed è bellissimo”, ha ammesso.
Gli anni in cui era una presenza costante sul piccolo schermo ormai sono lontani, ma la cantante non intende per nulla ritirarsi dalle scene. Anzi. “Mi piacerebbe avvicinarmi sempre di più ai gio- vani. Dopo aver visto una grande come Iva Zanicchi a Sanremo, allora anche io mi metto in coda. Sto già lavorando per presentare un brano per Sanremo e un album. Una come Orietta Berti con le sue hit con Fedez e Achille Lauro ha dimostrato che la classicità della melodia unita al ritmo di oggi funziona. La musica è musica, a qualunque età”.
Rosanna Fratello: “Con Guendalina mamma poco presente”. Il ricordo di Canzonissima
Rosanna Fratello si sta dunque reinventando, ma senza dimenticare quanto fatto nella sua carriera. L’eredità più grande che ha lasciato al mondo della musica è probabilmente “Sono una donna non sono una santa”, canzone all’insegna del femminismo che portò a Canzonissima nel 1971. A distanza di cinquant’anni il testo a la musica sono ancora apprezzati dal grande pubblico. “È un brano iconico. Si tratta di una canzone popolare che ha lasciato un segno. Nel mio essere semplice ho dato una bella svolta al sistema che era un po’ troppo opprimente con le donne, viste solo come mamme o figlie”, ha raccontato ad Avvenire.
Ancora adesso lancia un messaggio, anche se diverso da quello originario. “Il testo parla di una ragazza semplice che vuole vivere la vita, che è spinta dalla curiosità verso l’altro sesso, ma che invita il ragazzo ad aspettare. Oggi fa sorridere, ma i ragazzi di oggi sono intelligenti, colti, capiscono che la regola è importante, ma con criterio”, ha concluso.