Rosanna Scopelliti oggi ospite di Vieni da me: la figlia del magistrato Antonino ha raccontato la storia del padre, ucciso dalla mafia il 9 agosto del 1991, quando le aveva appena 7 anni. Per proteggere la figlia, l’uomo dello Stato decise di non rivelare a nessuno di averla: basti pensare che neanche i nonni paterni sapevano della sua esistenza. Rosanna ha spiegato nel salotto di Caterina Balivo: «Lui era il mio Eolo: Eolo era il mio nanetto preferito di Biancaneve, io ero la sua piccola Biancaneve. La cosa più bella con lui era quella pazienza e quella umanità con cui smetteva di fare le sue cose per stare con me. Non ci vedevamo tantissimo, ma quando stavamo insieme trascorrevamo un tempo ben speso. Non l’ho mai sentito distante o distratto, lui si faceva fare di tutto da me».



ROSANNA SCOPELLITI A VIENI DA ME

Come Rosanna, anche la madre ed il loro matrimonio “non esistevano”: «Loro hanno scelto da persone adulte e mature, papà si sentiva in pericolo: erano anni difficilissimi, erano stati uccisi anche dei bambini per sbaglio. Avevo il bisogno di vivere la sua paternità ma di tenerci nascoste». La presenza/assenza del padre Antonino ha poi comunque iniziato a pesare: «Raccontavo di essere figlia di Pasqualino, un dottore. Mi pesava solo il fatto che non mi venisse a prendere a scuola. Una volte glielo dissi: “Perché non mi accompagni a scuola?”. Lui mi disse di non preoccuparmi, che mi avrebbe presto accompagnato».

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