Il 30 aprile 1982, Rosario Di Salvo è morto mentre accompagnava, in veste di autista, l’onorevole Pio La Torre alla sede del Partito comunista italiano (di cui era segretario regionale in Sicilia) a Palermo. Vittime di un agguato mafioso che sarebbe stato portato a termine da un commando armato in piazza Turba, intorno alle 9.20 del mattino. La storia di Pio La Torre e dell’attentato in cui perse la vita con Rosario Di Salvo è raccontata nel docufilm di Walter Veltroni intitolato Ora tocca a noi – Storia di Pio La Torre, in onda su Rai 3 venerdì 16 dicembre.



Nel ritratto pubblicato dall’Associazione “Libera” contro le mafie, fondata da don Luigi Ciotti, Rosario Di Salvo è descritto come un “uomo semplice, un lavoratore, un cooperatore e un militante comunista” che “viveva il suo impegno politico con una grande passione“. La sua tragedia si intreccia con quella di Pio La Torre che, da anni, aveva impegnato la sua esistenza nella lotta contro la criminalità organizzata arrivando a rappresentare uno dei guerrieri più fermi e capaci contro la mafia. Secondo la ricostruzione dell’agguato, dopo essere stati affiancati dal commando armato mentre viaggiavano in macchina, Rosario Di Salvo e Pio La Torre sarebbero stati investiti da una pioggia di fuoco. Decine di colpi avrebbero raggiunto l’auto finendo per uccidere sul colpo il segretario regionale del Pci. L’autista Rosario Di Salvo avrebbe avuto il tempo di un ultimo, disperato tentativo di difesa purtroppo vano: estrarre la sua pistola e sparare alcuni colpi.



Chi è Rosario Di Salvo, ucciso con Pio La Torre a Palermo

Classe 1946, Rosario Di Salvo è stato assassinato all’età di 36 anni. Vittima dell’agguato di mafia ai danni di Pio La Torre in cui ha perso la vita anche lo stesso segretario regionale del Pci in Sicilia. Il 30 aprile 1982 entrambi sono morti sotto la pioggia di proiettili in piazza Turba a Palermo, nel contesto di un attentato che avrebbe consegnato alle cronache una delle pagine più atroci. Rosario Di Salvo è nato a Bari e proprio nel capoluogo siciliano avrebbe incontrato Rosa, detta Rosi, la donna che nel 1970 sarebbe diventata sua moglie e dalla quale ha avuto tre figlie: Tiziana, Sabrina e Laura.



Iscrittosi al Partito comunista, Rosario Di Salvo avrebbe poi avviato come collaboratore del partito stesso e avrebbe conosciuto Pio La Torre intorno al 1980. Ne sarebbe nata una profonda intesa e un’amicizia oltre la comune passione politica. “Penso che il più grande insegnamento che ci hanno lasciato Pio La Torre e Rosario Di Salvo, mio padre, è il coraggio con cui hanno portato avanti la loro lotta contro la mafia senza curarsi dei rischi, delle minacce, senza delegare ad altri, sapendo a cosa andavano incontro. Oggi tocca a noi, abbiamo noi la responsabilità di portare avanti questa lotta“. Sono le parole con cui Tiziana Di Salvo, figlia di Rosario Di Salvo, ricorda l’impegno del genitore e di Pio La Torre nella battaglia coraggiosa contro la criminalità organizzata in Sicilia. Un commento riportato dall’Associazione Libera di don Luigi Ciotti e che racchiude il senso della firma indelebile che Rosario Di Salvo e Pio La Torre hanno impresso nella guerra alla mafia. I mandanti dell’agguato del 1982 sarebbero stati individuati dopo anni di indagni: Bernardo Provenzano, Salvatore Riina, Pippo Calò, Bernardo Brusca e Antonio Geraci.