Rosario Greco deve scontare 9 anni di carcere per la morte dei due cuginetti che travolse con il Suv l’11 luglio dell’anno scorso a Vittoria. Lo ha deciso il gup di Ragusa, che lo ha condannato ad una pena anche inferiore a quella chiesta dal pm Fabio D’Anna, cioè di 10 anni. L’imputato era accusato di omicidio stradale plurimo aggravato dall’alterazione psicofisica dovuta all’uso di sostanze alcoliche e stupefacenti. Alla guida del suo Suv travolse e uccide i due cuginetti Alessio e Simone D’Antonio mentre giocavano davanti all’uscio di casa. Avendo scelto il rito abbreviato, l’uomo ha ottenuto una riduzione della pena. Il gup Ivano Infarinato, partendo da una condanna di 13 anni e sei mesi di carcere, è poi arrivato alla sentenza finale di 9 anni. Una sentenza che i genitori dei due cuginetti non condividono e comprendono. «Chiediamo una giustizia più appropriata», avevano detto alla vigilia della sentenza.
ROSARIO GRECO, 9 ANNI DI CARCERE PER DUPLICE OMICIDIO STRADALE
La famiglia, ancor prima di conoscere la sentenza per Rosario Greco, contestava già la richiesta del pm Fabio D’Anna. «Come sia possibile che, per un duplice omicidio stradale, il pm proponga la condanna a soli 10 anni senza considerare le aggravanti riconosciute dalla perizia sull’uomo che era alla guida del Suv?», si erano chiesti i genitori delle piccole vittime. Queste le parole in una lettera inviata al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, il quale pochi giorni dopo la tragedia si recò in visita da loro promettendo una legge che avrebbe portato il nome dei due bambini e che avrebbe previsto pene più dure e severe per coloro che si macchiano del reato di omicidio stradale. «Vale tanto la vita dei nostri bambini? E quale aiuto possiamo chiedere per avere una giustizia più appropriata per i nostri figli?», sono le domande che oggi risuonano in maniera ancor più forte a fronte della condanna a 9 anni all’uomo che a bordo del Suv travolse i due cuginetti nel luglio scorso.