Le reliquie di Rosario Livatino, il magistrato ucciso dalla mafia nel 1990 e dichiarato martire dalla Chiesa cattolica nel 2021, sono state esposte a Roma in occasione della “Peregrinatio Beati Rosarii Livatino – Fidei et Justitiae Martyris” organizzata dall’arciconfraternita di Santa Maria Odigitria dei Siciliani. È una coincidenza che ciò sia avvenuto proprio nel giorno dell’arresto di Matteo Messina Denaro, boss latitante da trent’anni.
L’iniziativa, in corso nella Capitale dal 14 al 21 gennaio con diverse tappe, come riportato da Leggo, è stata promossa per esaltare una “esemplare e contemporanea testimonianza di figura unificante”. Ad essere mostrata al pubblico in queste ore è stata la camicia del giudice ragazzino impregnata del suo sangue, che rappresenta secondo i promotori “un’occasione di valorizzazione dell’unità nazionale e riscoperta della Pietà Popolare nel solco della tradizione della Chiesa Cattolica e una testimonianza di ispirazione per le giovani generazioni per coniugare ricerca e impegno con sobrietà”.
Rosario Livatino, reliquie vittima di mafia a Roma: il valore della camicia
Rosario Livatino, il magistrato vittima della mafia, indossava proprio la camicia attualmente esposta a Roma al momento dell’omicidio, avvenuto su una strada provinciale ad Agrigento il 21 settembre 1990. Per la penultima tappa della “Peregrinatio Beati Rosarii Livatino – Fidei et Justitiae Martyris”, in programma venerdì 20 gennaio, dalle 12.30 alle 15.00, il prezioso indumento del primo magistrato beato nella storia della Chiesa verrà custodito presso la sede confederale del sindacato Ugl, in via Nomentana 26.
Per Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, che prenderà parte all’evento, “è una occasione straordinaria per la nostra organizzazione ospitare l’ostensione della reliquia del Beato Martire Rosario Livatino nella sede confederale del sindacato. Questo incontro ci offre l’opportunità per riflettere sul sacrificio dell’uomo e del magistrato in prima fila nella lotta alla mafia. Un esempio mirabile di fedeltà e attaccamento agli ideali di giustizia e ai valori fondamentali della Repubblica”.