Rosario Marrone, chi è il padre di Emma Marrone

Classe 1955, Rosario Marrone, il padre di Emma Marrone, ha dedicato la propria vita alla musica e alla famiglia. Musicista, amante della chitarra e dotato di una bellissima voce, oltre ad aver lavorato come infermiere, ha sempre alimentato la sua passione per la musica suonando nei locali e facendosi accompagnare da Emma che ha cominciato a muovere i primi passi con lui. Rosario Marrone, venuto a mancare nella notte e a cui Emma ha dedicato delle dolci parole sui social, è stato un punto di riferimento per i figli e la moglie Maria Marchese con cui, da giovanissimo, ha cullato il sogno di formare una famiglia.



Una famiglia che Rosario, pugliese e salentino doc, ha cominciato a formare a Firenze dove Emma è nata nel 1984 e dove, all’epoca, il papà lavorava. Legatissimo alle proprie origini, il signor Marrone è poi riuscito a tornare in Puglia con la sua famiglia e, oltre a lavorare e ad alimentare la passione per la musica, amava anche gli animali e la bicicletta.



Rosario Marrone e la dedica della figlia Emma che commosse tutti

Emma e Rosario Marrone erano legatissimi e avevano un rapporto davvero speciale. Papà Rosario è stato il primo fan di Emma e con lei ha affrontato un viaggio in Giappone alcuni anni fa per alcuni impegni professionali di Emma. Proprio in quell’occasione, la Marrone dedicò un post bellissimo a papà Rosario che emozionò tutti.

“Quando vedrai questa foto ti incazzerai tantissimo perché ci tieni troppo alla tua immagine di rock star – scriveva Emma su Instagram -. Eravamo a Tokyo. Il nostro primo viaggio “lontano” insieme. Tu dormivi e io ti guardavo. Ti vedevo grande in un letto così piccolo e ti vedevo così piccolo in una città così grande. Sei forte papà. Sei il più forte de mondo. E sei il viaggio più bello della mia vita. Buon compleanno vecchio lupo. Ti amo tanto e scusa se anche stavolta non sono a casa a soffiare le candeline insieme a te. Ma mi hai spinto a calci nel sedere tu sul primo palco. Mi hai insegnato tu a cantare davanti alle persone senza vergognarmi e come si dice a Roma “mo ce devi stà” Daje che presto dobbiamo ripartire, non so dove, non so perché, ma di sicuro con te”.