Papa Francesco ha aperto con un videomessaggio “Rosario per l’Italia”, l’appuntamento del giovedì sera che Tv 2000 ha dedicato a una preghiera da recitare in tutta la Nazione per gli ammalati e tutti coloro che stanno combattendo l’emergenza coronavirus. Il Rosario, promosso dai Vescovi italiani, è stato trasmesso su Tv 2000 e distribuita anche attraverso i canali di Vatican Media. Guidato dal segretario generale della CEI, monsignor Stefano Russo, assieme ad alcuni rappresentanti della comunità parrocchiale, il Rosario è stato recitato dentro la chiesa deserta ma il seguito di fedeli, televisivamente e attraverso i canali sociale, è stato particolarmente numeroso. Papa Francesco si sta dimostrando particolarmente vicino alle vittime dell’epidemia di covid-19, una tempesta che sta sconvolgendo il mondo e per il quale è andato a piedi domenica scorsa a pregare presso le chiese di Santa Maria Maggiore e a San Marcello al Corso e a Roma. “Chiedo che tutti siano vicini a coloro che hanno perso i propri cari” aveva affermato il Santo Padre, che ha ribadito la sua vicinanza ai fedeli con il videomessaggio trasmesso prima di “Rosario per l’Italia”.



IL TESTO DEL VIDEOMESSAGGIO DEL PAPA

Cari fratelli e sorelle,
mi unisco alla preghiera che la Conferenza Episcopale ha voluto promuovere, quale segno di unità per l’intero Paese.
In questa situazione inedita, in cui tutto sembra vacillare, aiutiamoci a restare saldi in ciò che conta davvero. È un’indicazione di cammino che ritrovo in tante lettere dei vostri Pastori che, nel condividere un momento così drammatico, cercano di sostenere con la loro parola la vostra speranza e la vostra fede.
La preghiera del Rosario è la preghiera degli umili e dei santi che, nei suoi misteri, con Maria contemplano la vita di Gesù, volto misericordioso del Padre. E quanto bisogno abbiamo tutti di essere davvero consolati, di sentirci avvolti dalla sua presenza d’amore!
La verità di questa esperienza si misura nella relazione con gli altri, che in questo momento coincidono con i familiari più stretti: facciamoci prossimo l’uno dell’altro, esercitando noi per primi la carità, la comprensione, la pazienza, il perdono.
Per necessità i nostri spazi possono essersi ristretti alle pareti di casa, ma abbiate un cuore più grande, dove l’altro possa sempre trovare disponibilità e accoglienza.
Questa sera preghiamo uniti, affidandoci all’intercessione di San Giuseppe, Custode della Sacra Famiglia, Custode di ogni nostra famiglia. Anche il falegname di Nazareth ha conosciuto la precarietà e l’amarezza, la preoccupazione per il domani; ma ha saputo camminare al buio di certi momenti, lasciandosi guidare sempre senza riserve dalla volontà di Dio.



Proteggi, Santo Custode, questo nostro Paese.
Illumina i responsabili del bene comune, perché sappiano – come te – prendersi cura delle persone affidate alla loro responsabilità.
Dona l’intelligenza della scienza a quanti ricercano mezzi adeguati per la salute e il bene fisico dei fratelli.
Sostieni chi si spende per i bisognosi: i volontari, gli infermieri, i medici, che sono in prima linea nel curare i malati, anche a costo della propria incolumità.
Benedici, San Giuseppe, la Chiesa: a partire dai suoi ministri, rendila segno e strumento della tua luce e della tua bontà.
Accompagna, San Giuseppe, le famiglie: con il tuo silenzio orante, costruisci l’armonia tra i genitori e i figli, in modo particolare i più piccoli.
Preserva gli anziani dalla solitudine: fa’ che nessuno sia lasciato nella disperazione dell’abbandono e dello scoraggiamento.
Consola chi è più fragile, incoraggia chi vacilla, intercedi per i poveri.
Con la Vergine Madre, supplica il Signore perché liberi il mondo da ogni forma di pandemia. Amen