Aveva sollevato non poche polemiche l’iniziativa di tre parrocchie della Comunità cattolica di Genova che in occasione del Liguria Gay Pride che avevano convocato “atti di riparazioni”, gruppi di preghiera e rosari “riparatore per l’offese «ai Santissimi Cuori di Gesù e Maria» proprio contro le manifestazioni Lgbt che offrono, ogni anno, riferimenti blasfemi e sacrileghi per la religione cattolica. Come raccontava giusto ieri l’Ansa, il primo rosario si sarebbe tenuto domani 13 giugno, alle ore 18:45, quando sarebbe stato recitato nella chiesa di Santa Marta; il secondo aveva luogo venerdì 14, alle ore 17, con l’adorazione nella chiesa di San Pio X, il terzo appuntamento invece avrebbe dovuto aver luogo sabato 15, dalle 10 alle 11, con una preghiera di adorazione nell’abbazia di Santo Stefano. Ebbene, è notizia di questo pomeriggio che tutte le convocazioni sono state annullate tramite una nota apparsa sulla pagine Santo Rosario per l’Italia, su intervento diretto della Curia di Genova: «Siamo spiacenti di dover avvisare che la curia arcivescovile di Genova ha chiesto ai sacerdoti responsabili delle chiese sotto indicate di annullare i momenti di preghiera di riparazione pubblici già programmati. Invitiamo pertanto i fedeli interessati alla riparazione di pregare altrove, in comunione spirituale».



CURIA GENOVA ANNULLA IL ROSARIO “RIPARATORE”

In attesa di conferme ufficiali dalla Diocesi, l’appuntamento del “rosario riparatore” era già stato rilanciato sulla pagine Facebook delle Sentinelle in Piedi che da anni pone proteste silenziose e in piedi nelle piazze italiane contro l’ideologia gender e l’egemonia culturale Lgbtq sempre maggiore. Come già visto nel recente gay pride a Roma, le manifestazioni colorite e ricche di eventi spesso in contrasto e in opposizione alla religione cattolica, alla Chiesa di Cristo e ai valori del popolo cristiano hanno infastidito e non poco diversi gruppi di preghiera e associazioni cattoliche: «Un rosario di riparazione contro le bestemmie, gli atti osceni e le offese a Dio che avvengono tutti gli anni al Gay Pride», scrivevano gli attivisti di Militia Christi pochi giorni fa a Roma durante il gay pride avvenuto l’8 giugno per le vie della Capitale. Con un tweet molto polemico la stessa associazione di attivisti anti-Lgbt, era stato lanciato il messaggio contro i pilastri e le conquiste del mondo arcobaleno: «1994 > 2019: (sempre) CONTRO il Gay-Pride!”. AFFISSO nostro STRISCIONE vicino la Basilica di SANTA MARIA MAGGIORE a Roma. NO > alla NEGAZIONE della VERA AFFETTIVITÀ UMANA, fatta di complementarità ed apertura alla vita. NO > a #unionINcivili, @FamArcobaleno, #uteroinaffitto».

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