Chi è Rosella Orlandi, prima e ultima pescatrice del Lago di Garda? Questa sera, nel nuovo appuntamento con “Le Ragazze”, il programma condotto da Francesca Fialdini su Rai 3, tornano le storie (spesso sconosciute) di quelle donne italiane che hanno illuminato, col loro percorso di vita, la storia recente: e un omaggio certamente alla “forza femminile e alla capacità di superare le avversità” è certamente la lunga ed entusiasmante vicenda di Rosella Orlandi, vera e propria istituzione nel mondo delle pesca su uno dei laghi più belli d’Italia, capace di coniugare per tanti anni la vita famigliare e i dolori che l’hanno contraddistinta con una passione che ha portato avanti sin da piccola e fino negli anni della vecchiaia.
In attesa di scoprire l’emozionante racconto di vita di Rosella Orlandi, attraverso anche le inedite e preziose immagini delle Teche Rai, possiamo scoprire qualcosa su quella che si è definita come l’ultima pescatrice del lago di Garda. Classe 1945 e figlia di Gino, esponente di una famiglia di pescatori, Rosella Orlandi aveva iniziato sin da bambina ad amare quel mestiere portato avanti fino a pochi anni fa e ad apprenderne i segreti. Sotto la guida del genitore infatti è diventata col tempo un vero e proprio simbolo in un settore prevalentemente maschile: tuttavia le difficoltà della vita da pescatori non solo non l’hanno mai fatta desistere da questa passione ma, anzi, ne hanno forgiato il carattere per affrontare le avversità che la vita le avrebbe riservato. Rimasta vedova per ben due volte, la Orlandi ha infatti cresciuto da sola la figlia Angela e solamente nel 2020, come raccontato in una intervista a ‘L’Arena’, aveva deciso di tirare, non solo metaforicamente ma nel vero senso della parola, le reti e i remi in barca.
ROSELLA ORLANDI, PESCATRICE DEL GARDA: “CASALINGA? NO, GRAZIE A PAPA’…”
Rosella Orlandi infatti non ha mai smesso di andare a pescare, nemmeno dopo la morte dei due compagni di vita: “Io mi sono ritirata all’ultimo dell’anno, hanno rilasciato troppe licenze, hanno massacrato quelli che lavorano davvero” si era lamentata la pescatrice nell’intervista di cui sopra, lamentando la noncuranza delle istituzioni per quel mondo acquatico e lo scivolamento verso una logica puramente commerciale. “Il nostro mondo sparisce così” spiegava la Orlando nel 2020 che, con una immagine molto vivida ma anche nostalgica, aggiungeva pure che “i pesci sono come noi, se vedono che le cose non vanno, si ammalano e poi se ne vanno”. In un’altra intervista, concessa al portale web di PrimaVerona, la quasi 80enne ammetteva candidamente di essere “diventata vecchia in barca”, dove negli anni aveva avuto modo di scoprire cos’è davvero l’acqua.
Raccontando nuovamente la sua esperienza di vita (l’esame di quinta elementare, le prime reti intrecciate e poi il connubio indissolubile con la barca e la pesca), Rosella Orlandi racconta di come, a differenza di altre donne, lei non abbia voluto seguire il destino di semplice mamma e casalinga che l’attendeva, preferendo invece osservare papà Gino con i suoi consigli su come cogliere i segni che la natura e il lago costantemente mandano. “In quegli anni ti sposavi e facevi la casalinga, ma mio papà invece mi spingeva a imparare questo lavoro. Mamma non era contenta, sarebbe stato più semplice piegare il metallo che lei: mi spegneva la luce nella stanza mentre incrociavo le reti” aveva ricordato la pescatrice, rievocando anche la morte del suo primo amore, Angelo, dopo nemmeno tre mesi di matrimonio e mentre lei scopriva di portare una figlia in grembo. Poi è arrivato Carlo, col quale ha condiviso otto anni assieme prima che un infarto glielo portasse via: e oggi, dopo aver attirato anche le attenzioni di Slow Food, la Orlandi è in pace con quella vita che le ha “dato e tolgo, ma ringrazio il Signore della forza che mi ha dato per portare le mei croci. Ho tribolato tanto, ma mi sento serena: non ho brutti ricordi, solo dispiaceri”.