Rosella Postorino è una delle ospiti di Serena Bortone nella puntata di Oggi è un altro giorno del 31 gennaio 2023. La scrittrice, celebre per il romanzo ‘Le assaggiatrici’, torna da oggi in libreria con ‘Mi limitavo ad amare te’, libro di cui racconta qualche retroscena nel corso dell’intervista.



“Mi sono imbattuta in questa storia leggendo un articolo.”, ha esordito la scrittrice. Spiegando poi che: “‘Mi limitavo ad amare te’ è una frase bellissima, commovente secondo me, perché significa che quando gli eventi storici si abbattono sulle nostre vite, le distruggono, quello che possiamo fare noi esseri umani è continuare ad amare, aggrapparci alle relazioni che il destino ci ha concesso. E questo fanno i protagonisti di questo mio romanzo, si aggrappano l’uno all’altro.” (Aggiornamento di Anna Montesano)



Rosella Postorino, chi è la scrittrice

Rosella Postorino sarà ospite di Serena Bortone nella puntata di oggi, martedì 31 gennaio, di Oggi è un altro giorno. La scrittrice è in libreria con il suo ultimo romanzo “Mi limitavo ad amare te”, È ispirato a una storia vera, in cui i protagonisti sono i bambini di Sarajevo. Nata a Reggio Calabria nel 1978, cresciuta a San Lorenzo al Mare in Liguria, ha conseguito la laurea in Scienze cognitive all’Università di Siena, nella facoltà di Lettere e Filosofia.

Io, grazie alle borse di studio dell’università di Siena ho potuto studiare le materie che mi appassionavano, fare l’Erasmus a Vienna e conoscere ragazzi di tutto il mondo. Ho potuto conoscere, il che significa attrezzarsi ad affrontare le contraddizioni e le difficoltà delle relazioni tra i popoli. Solo la conoscenza rende forti e liberi”, ha detto la scrittrice a IoDonna. Nel 2007 è uscito il suo primo romanzo, “La stanza di sopra, con il quale ha vinto il Premio Rapallo nella sezione Opera Prima ed è stata finalista al Premio Strega. Nel 2009 ha pubblicato  “L’estate che perdemmo Dio” e nel 2013 “Il corpo docile”.

Il successo con “Le assaggiatrici”

Nel 2018 Rosella Postoino ha pubblicato il romanzo “Le assaggiatrici, con cui ha vinto il Premio Campiello e altri premi nazionali e internazionali. “Il romanzo è nato, senza che io lo sapessi ancora, nell’istante in cui leggendo il giornale sono inciampata in un trafiletto che parlava di Margot Wölk, una donna berlinese di 96 anni che da giovane era stata un’assaggiatrice di Hitler. Era il settembre del 2014. Prima di tutto il pezzo mi ha incuriosita: ignoravo che il cibo destinato a Hitler fosse quotidianamente assaggiato da un gruppo di ragazze per controllare che non fosse avvelenato”, ha raccontato in un’intervista a Tropismi. La protagonista del libro si chiama Rosa, come la scrittrice, “è diventata il modo in cui io denunciavo la mia possibile meschinità, la mia possibile colpa, il mio possibile antieroismo, le mia paure tutte umane, il mio attaccamento alla vita”. Da questo romanzo verrà tratto un film per la regia di Cristina Comencini.