E’ scomparsa all’età di 96 anni Rossana Rossanda, giornalista, intellettuale, comunista e scrittrice nonché fondatrice del Manifesto, ribattezzata come “La ragazza del secolo scorso”. Un’edizione speciale del quotidiano di martedì sarà tutta dedicata alla Rossanda, la quale viene oggi ricordata anche sui social, a partire dal giornalista Gad Lerner che su Twitter scrive: “Un grande dolore la perdita di #RossanaRossanda. Non era solo “la ragazza del secolo scorso”, ma un esempio di intelligenza e rettitudine prezioso per il futuro di chiunque persegua un mondo più giusto. Un abbraccio ai compagni de Il manifesto”. Anche Guido Crosetto, ex parlamentare, ha scritto un suo pensiero sul medesimo social: “È morta Rossana Rossanda, comunista vera, con cui ho avuto il piacere di parlare alcune volte. Ero affascinato dai racconti sulla discussione interna al PCI in merito all’URSS. Era una donna affascinante perché durissima e rigorosa, ma con rispetto. RIP”. A fargli eco anche Nicola Zingaretti: “Addio a Rossana Rossanda, la ragazza del secolo scorso. Ci ha insegnato il valore del dissenso e del pensiero critico. Ci lascia una grande eredità: che cultura e politica non possono essere mai disgiunti, che libertà individuale, giustizia sociale e uguaglianza avanzano insieme”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



STORICA CO-FONDATRICE DE IL MANIFESTO E DIRIGENTE DEL PC

E’ morta Rossana Rossanda. La nota giornalista e politica aveva 96 anni, ed è deceduta la scorsa notte a Roma. Lei stessa si è definita nel libro di sue memorie una “ragazza del secolo scorso”, e del resto non poteva che essere altrimenti dopo aver vissuto una vita profondamente legata ai grandi eventi accaduto prima del 2000. Nata nel 1924 a Pola, attualmente in Croazia (annessa alla Jugoslavia nel 1947), ma all’epoca una provincia italiana, durante la seconda guerra mondiale partecipò alla Resistenza, nonostante avesse superato di poco i 20 anni. Finito il grande conflitto, decise di proseguire il suo attivismo, iscrivendosi al Partito Comunista Italiano, ai tempi presieduto da Palmiro Togliatti, che la nominò poi responsabile della politica culturale del partito. Rossana Rossanda è stata la co-fondatricede Il Manifesto, giornale spiccatamente di sinistra, e lì vi rimase fino al 26 novembre del 2012, quando decise di fare un passo indietro non senza polemiche.



ROSSANA ROSSANDA E L’ADDIO A IL MANIFESTO

Come si legge su Wikipedia, infatti, la Rossanda ebbe un forte screzio con il gruppo redazionale dell’epoca, e di conseguenza la stessa preferì “abdicare”, «preso atto della indisponibilità al dialogo», e con una domanda: «Noi, nel nostro piccolo di gente che non mira a essere deputato, abbiamo detto che siamo per un’Europa che faccia abbassare la cresta alla finanza, unifichi il suo disorientato fisco, investa sulla crescita selettiva ed ecologica, non solo difenda ma riprenda i diritti del lavoro. Non piacerà a tutti. Ma chi ci sta?». Nonostante nacque in Croazia, gli anni della gioventù li passò a Milano, e fra il 1937 e il 1940 frequentò il liceo classico Alessandro Manzoni, anticipando di un anno l’esame di maturità. Si iscrisse poi alla facoltà di filosofia presso l’università Statale, dove come professore ebbe Antonio Banfi. Nel 1963 è stata eletta per la prima volta alla Camera dei deputati. Lo scorso mese di aprile era stata ricoverata per una crisi cardiaca.

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