Ballerina, attrice e showgirl, Rossella Brescia torna in tv Da noia ruota libera, il programma della domenica pomeriggio di Rai 1 condotto da Francesca Fialdini. Lo fa alla luce del successo del suo spettacolo teatrale “Belle ripiene”, la commedia con Tosca D’Aquino, Roberta Lanfranchi, Samuela Sardo, in scena al Teatro Sistina a partire dal prossimo 21 gennaio. Volto tra i più amati sul piccolo schermo, con un passato da “postina” ai C’è Posta per te, Rossella Brescia oggi pomeriggio parlerà della sua straordinaria carriera nel mondo dello spettacolo, a cominciare da quella passione che ha fatto breccia nel suo cuore quand’era ancora molto piccola. “Me lo ricordo benissimo, perché non c’era internet, non c’errano Youtube e programmi dove poter riguardare dei video dei grandi teatri lirici a casa comodamente, e io vedevo la danza in televisione”, ha ricordato la ballerina a L’Ora Solare.
ROSSELLA BRESCIA “IL BALLO? MI INNAMORAI DI…”
L’amore che da sempre lega Rossella Brescia alla danza è nato da un improvviso colpo di fulmine: “vedevo la danza in televisione – ha svelato la ballerina – Ricordo che c’era un programma, Maratona D’estate, di Vittorio Ottolenghi, e io mi innamorai di un video, era un passo a due tratto da Giselle con Baryshnikov e Alessandra Ferri. Li vidi ballare – ha aggiunto la Brescia – e dissi ‘è quello che voglio fare’, o quanto meno era nel mio immaginario”. Tuttavia, a Martina Franca, città che le ha dato i natali, seguire spettacoli teatrali non era semplice: “il teatro lirico più vicino era a Bari […] però non è che c’erano tutte queste possibilità di andare a vedere un balletto”, ha spiegato la ballerina. “Mi dovevano accompagnare […] e poi – ha aggiunto – miei genitori avevano altro a cui pensare, mandare avanti una famiglia, non vengo da una famiglia agiatissima, però – conclude – non mi hanno fatto mancare niente”.
ROSSELLA BRESCIA RICORDA IL SUO PRIMO GIORNO A ROMA
Il primo giorno a Roma di Rossella Brescia, alla ricerca della realizzazione del suo sogno, non è stato esattamente come se lo aspettava. “Dovevo essere ospitata da una mia amica che purtroppo mi ha detto ‘guarda, mi spiace, ma non puoi più venire a dormire qua”. La Brescia, ancora molto giovane, in quel momento si trovava già alla Stazione Termini, dove, in assenza di telefonini cellulari, poteva contare soltanto su una vecchia cabina a gettoni. Di fronte all’intoppo, naturalmente, non le è rimasta altra scelta che chiamare sua madre, che da Martina Franca, tramite un giro di telefonate, ha risolto in poche ore ogni cosa: “Per fortuna conosce tutte le suore di tutto il mondo – ha ricordato la ballerina a Tv2000 – ha chiamato delle suore fantastiche, che ringrazierò sempre, a Roma, vicino Santa Maria Maggiore, che mi hanno ospitata e poi da quel momento – ha concluso Rossella Brescia – ho cercato anch’io un rifugio”.