Dalle battaglie del Pd all’arrivo alla segreteria di Enrico Letta, fino alle alleanza future dei dem: Rosy Bindi a tutto tondo nella lunga intervista rilasciata oggi a La Stampa. L’ex ministro della Difesa ha esordito spiegando di considerare Letta il segretario ideale per il Partito Democratico che sostiene il governo Draghi, ma deve anche dimostrare di «essere il segretario ideale anche di un partito che vada oltre l’emergenza».
Rosy Bindi ha evidenziato di aver apprezzato il discorso di candidatura di Enrico Letta, anche se ha ammesso di essersi preoccupata per il paragone tra la fine della pandemia e la caduta del muro di Berlino. «Il dopo pandemia interrogherà tutti, ma soprattutto un partito che dovrebbe avere nel Dna l’embrione del cambiamento che questo tempo ci chiede, dall’ambiente alle diseguaglianze», ha aggiunto la 69enne.
ROSY BINDI: “RENZI? SOLO DOPO CHE HA CHIARITO FACCENDA SAUDITA”
Rosy Bindi si è detta assolutamente a favore dello Ius soli, ma al momento non ci sono le condizioni per farlo. «Bene tenere vivo il tema, ma non si pensi che sia questo il modo con cui si governa una sfida epocale, enorme, come l’immigrazione», ha rimarcato la politica, senza dimenticare il rischio che questo tema diventi «un tema da Ztl». L’ex ministro dem si è poi detta a favore di una riforma del reddito di cittadinanza, ma «è necessaria una politica di contrasto alla povertà per tutti, immigrati compresi». No alla proposta di dare il voto ai 16enni – «penso che prima occorra fare un percorso serio di educazione civica nelle scuole» – mentre sulle alleanze Rosy Bindi ha aggiunto che è giusto puntare sull’intesa con M5s e Liberi e Uguali, discorso diverso per Matteo Renzi: «Per me, con Renzi si parla solo dopo che avrà chiarito la faccenda saudita. Letta ha parlato di un Pd progressista nei valori, riformista nel metodo e radicale nei comportamenti: ecco, senza la radicalità nei comportamenti io penso che Renzi debba essere escluso. Un’altra cosa che mi aspetto, è che si ristabilisca una correttezza di comportamenti: un’alleanza in cui non si accoltella alle spalle nessuno…».