Rosy Chin, oltre ad aver vissuto un’infanzia difficile per le precarie condizioni economiche della sua famiglia, è stata anche vittima di bullismo e razzismo. “Mi sentivo impaurita nell’esternare le mie sensazioni, non potevo confidarmi con mia madre, neppure a scuola, dove venivo derisa, quindi mi chiudevo in me stessa”, ha raccontato a Verissimo.
Con la sua famiglia ha avuto un rapporto conflittuale, legato anche a una questione culturale. “È stato un periodo tosto. Non sono stati abituati ad essere affettuosi, per questo col tempo ho cercato la via del perdono”. A 18 anni Rosy Chin è scappata da casa per amore: “Ero diventata ribelle al punto tale da scappare via. Sono andata in Puglia con un ragazzo, il mio primo marito. Non va tanto bene, eravamo piccoli e avevo trovato un clone di mio padre. Era anaffettivo e maniaco del controllo. Ma ho avuto i miei due bimbi da questa persona”.
Rosy Chin, dall’amore della sua vita alla battaglia contro la bulimia
Ora nella sua vita c’è l’amore vero, Paolo, che tra l’altro l’ha convinta a mettersi in gioco al Grande Fratello, un percorso che le è servito per diventare più consapevole come donna, mamma, moglie e imprenditrice. “L’uomo che mi ha amato in tutte le mie forme fisiche e mentali. Mi ha fatto rinascere come donna e imprenditrice. Mi sono sentita amata e viziata. Lui è l’uomo della vita, semplice, umile, un grandissimo lavoratore, una persona buona”, ha raccontato Rosy Chin a Verissimo. A proposito dei suoi trascorsi con la sua bulimia: “L’obesità e la bulimia sono malattie che vanno curate, io sono ancora in cura perché tornano a bussare, soprattutto nei momenti di stress e ansia, ma la sto gestendo bene”.