La rottamazione cartelle 2025 è al centro della misura fiscale. L’intervento odierno mira ad agevolare i contribuenti che devono regolarizzare la propria posizione nei confronti del Fisco al solo scopo di riuscire a pagare tutti i debiti contratti.
La Manovra 2025 continua a modificare gli adempimenti, le regole e le possibilità previste nell’attuale rottamazione quater. L’idea – per il momento provvisoria – è di ampliare la platea di beneficiari concedendo la possibilità anche ai debitori le cui rate di scadenza sono abbondantemente superate.
Rottamazione cartelle 2025: proroga ai ritardatari
La rottamazione delle cartelle 2025 prevede – allo stesso modo di quella attuale – di evitare l’applicazione di interessi e sanzioni per i debiti contratti nei confronti del fisco. L’unica eccezione riguarda il periodo di riscossione, che dev’essere compreso tra il 1° luglio del 2022 e il 31 dicembre del 2023.
Questa mini rottamazione ha come unico requisito l’arco temporale appena annunciato, che diventa valido a patto che l’Agenzia delle Entrate di Riscossione abbia convalidato questo intero periodo. Con questa soluzione possono essere sanati anche i debiti più recenti (misura che invece era rimasta esclusa nella vecchia normativa).
Proroga rottamazione cartelle quater 2025: i nuovi termini
La rottamazione delle cartelle 2025 prevede nuovi termini da rispettare. Nello specifico si fa riferimento alle nuove scadenze in misura: è possibile saldare il secondo acconto IRPEF entro il 16 gennaio 2025 (rispetto alla scadenza ordinaria del 30 novembre 2024).
Il pagamento è previsto per le P.IVA con ricavi inferiori a 170.000€ e con la possibilità di poter saldare in cinque tranche mensili (dunque dal 16 gennaio 2025 al 16 maggio 2025).
La proroga contenente i nuovi termini e la rateizzazione della rottamazione delle cartelle 2025 permetterà ai contribuenti italiani di poter gestire il budget in modo più lineare e flessibile, consentendo di ridurre le spese in un periodo storico particolarmente difficile.
Nonostante le notizie positive, quella peggiore è l’accantonamento della rottamazione quinquies. Questa soluzione avrebbe permesso di poter rateizzare i debiti fino a 120 giorni, permettendo una flessibilità e possibilità maggiore ai diretti interessati.
Resta come regola la cancellazione automatica delle cartelle esattoriali più vecchie di cinque anni, sui quali non è necessario compiere alcun intervento visto che decadono autonomamente.