A Controcorrente si è trattato il drammatico caso di una donna uccisa dal Rottweiler, sbranata mentre le stava dando da mangiare. La vittima, di Soldano, in Liguria, si chiamava Patrizia La Marca, e stava cibando i cani di proprietà del fratello. Il programma di Rete 4 ha intervistato Claudio Sanga, testimone oculare, che ha raccontato: “Sono entrato e il cane si è messo accanto a lei, non ho potuto fare altro che tenerlo lontano e non permettere che infierisse ancora”.
Quindi ha proseguito nel suo racconto drammatico: “Il corpo era già distrutto. Cosa puoi dire ad una persona in quelle condizioni? Era riversa per terra, faceva fatica a respirare, era mangiata ovunque”, aggiunge in lacrime. “Abbiamo sentito dei rumori diversi dal solito provenire dalla vallata, i primi due o tre suoni sembravano dei suoi gioioisi poi dopo abbiamo sentito indistintamente un grido d’aiuto e son salito. Ci ho messo 8 minuti ad arrivare, sono arrivato al cancello: i cani erano davanti, uno è scappato e l’altro si è allontanato. Io sono entrato, sentivo una persona che aveva bisogno d’aiuto. Lei chiedeva aiuto durante tutto il mio percorso, con questa voce che non dimenticherò mai“.
ROTTWEILER UCCIDE DONNA A IMPERIA, IL FRATELLO: “QUEL CANE E’ PERICOLOSO”
Quando è arrivato ha visto la vittima vicina al rottweiler: “Ho allontanato il cane che si è andato ad accucciare di fianco a lei, lei era dilaniata, non lo dimenticherò mai. Nessuno osava avvicinarsi, era impossibile avvicinarsi a soccorrerla quindi il carabiniere ha sparato al cane. Il cane – ha concluso il testimone – l’aveva morsa dappertutto”.
Controcorrente ha intervistato anche il fratello della vittima, Luigi La Marca (non il padrone dei cani), che ha spiegato: “Patrizia conosceva bene i cani, gli aveva dato da mangiare già ad ottobre. I cani stavano bene, non si capisce cosa sia successo, cosa li abbia fatti scattare. Mio fratello era un animalista. Per me è un cane pericoloso, non vorrei che aggredisse un’altra persona”. Secondo un veterinario sentito sempre dal programma di Rete 4, può essere che sia bastato semplicemente lo spostamento della ciotola, o magari il riportare il cane nella cuccia: “Dopo una terapia comportamentale si capirà se il cane potrà rientrare in famiglia o meno”, ha aggiunto e concluso.