Il mondo della musica è in lutto: è morto Roy Haynes, considerato uno dei più grandi batteristi jazz di tutti i tempi. Originario degli Stati Uniti, è deceduto nella giornata di ieri all’età di 99 anni, morto evidentemente di vecchiaia. Era un libro di storia vivente della musica, ricorda il Corriere della Sera, avendo suonato con i più grandi di sempre della musica jazz, da Sarah Vaughan a Charlie Parker passando per Lester Young. Considerato il “Padrino del ritmo”, Roy Haynes è morto nello stato di New York, precisamente nella contea di Nassau e dare la triste notizia è stata Leslie Haynes, la figlia dello stesso gigante della musica. Il quotidiano di via Solferino ricorda la sua tecnica impeccabile e uno stile inconfondibile che hanno permesso allo stesso di divenire uno dei più grandi artisti del jazz, tra l’altro riuscendo a ridefinire proprio il ruolo della batteria in questo genere, portando una ventata di aria fresca.



Roy Haynes nasceva nel lontano 1925 nel Massachusetts, e fin da ragazzino si avvicinò al mondo della musica e in particolare a quello della batteria, dimostrando da subito un innato talento. Deciso quindi a perseguire il suo sogno, ha iniziato a suonare con alcuni musicisti locali per poi iniziare ad attirare l’attenzione di alcuni grandi nomi della musica jazz, e venendo ingaggiato da Lester Young a partire dal 1947, dopo essersi trasferito a New York.



ROY HANES, MORTO BATTERISTA JAZZ: COLLABORAZIONI E RICONOSCIMENTI

Le collaborazioni proseguirono anche negli anni 50, lavorando con Charlie Parked e Bud Powell, ma anche Sarah Vaughan e Stan Getz, quindi arrivarono gli anni ’60 al fianco di John Coltrane ed Eric Dolphy, poi la tournee con Stan Getz e Gary Burton oltre a varie altre collaborazioni con gruppi jazz.

Il Corriere della Sera ricorda come nel corso della sua brillante carriera Roy Haynes è stato capace di suonare in modo sublime, innovativo e creativo, affrontando tutti i tipi di jazz, e nel contempo, diventando anche un leader, registrando moltissimi album e ottenendo anche riconoscimenti di pregio. Nel 2011 ha ricevuto il Grammy alla carriera e sempre nello stesso anno è stato inserito fa parte della hall of fame del jazz.