TAVOLO PENSIONI IL 15 FEBBRAIO
Dopo il caos sul Quirinale nella politica tornano i temi dell’agenda più “scottanti”, tra cui ovviamente la riforma pensioni: per martedì 15 febbraio è convocato al Ministero del Lavoro il nuovo tavolo tecnico tra Governo e sindacati per discutere del “nodo” cruciale della flessibilità in uscita.
L’incontro preparerà il “campo” al tavolo politico previsto entro la fine della prossima settimana, come indicato dal Ministro Andrea Orlando dopo le pressioni dei sindacati per ridurre i tempi e concludere il “cantiere” pensioni prima del prossimo Def (aprile). Va ricordato che l’incontro politico tra Governo e sigle era fissato il 7 febbraio scorso ma rinviato per la necessità di un ulteriore passaggio tecnico evidenziato dalle interlocuzioni iniziali. In realtà i sindacati avevano visto in quell’ennesimo rinvio una problematica interna all’esecutivo per trovare il giusto compromesso sulla riforma pensionistica dal 2023. Come scrive Mauro Marino nel suo editoriale su “PensioniPerTutti.it”, il sistema pensionistico italiano è studiato «secondo calcoli attuariali che indicano come per essere in equilibrio, dopo gli scempi fatti nei decenni passati con pensioni erogate dopo pochissimi anni di lavoro, non bisogna erogare la pensione per più di 20/22 anni per cui tutte le anticipazioni prima dell’uscita ordinaria dei 67 anni devono essere limitatissime e con il costo a carico del lavoratore».
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI GHISELLI
Roberto Ghiselli ricorda che “da novembre ad oggi sono stati sei gli incontri con il Governo nei quali si sono trattati i temi previdenziali, che hanno visto coinvolti sia i massimi livelli dell’Esecutivo, a partire dal Presidente Draghi, sia i livelli tecnici. Ora si tratta di concludere il confronto tecnico cercando di conoscere le valutazioni del Governo sulle proposte sindacali in materia di flessibilità in uscita, cioè sulla possibilità di andare in pensione prima rispetto ai limiti imposti dalla legge Fornero. Poi ci sarà la prima verifica politica, con i ministri e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil. Quello sarà un passaggio molto delicato, e quindi non c’è dubbio che va preparato bene”. A quanto pare il confronto riprenderà martedì prossimo.
L’IMPORTANZA DI SUPERARE LA LEGGE FORNERO
Il Segretario confederale della Cgil spiega però, in un’intervista a pensionipertutti.it, che “a noi non interessano tanto le date delle riunioni, anche se per noi i prossimi incontri tecnici e politici non dovrebbero tenersi oltre la prossima settimana, ma le risposte concrete che il Governo darà alle nostre proposte. E sappiamo che il confronto non può andare oltre i tempi della redazione del prossimo Def”. Il sindacalista ritiene comunque importante l’aver “riconosciuto l’esigenza di una riforma stabile e organica che superi le rigidità della legge Fornero, come avere assunto come degni di approfondimento i temi del lavoro gravosi e delle donne e la prospettiva previdenziale per i più giovani. Come la disponibilità a prevedere un altro periodo di silenzio assenso per aumentare le adesioni alla previdenza complementare”.
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