Negli studi di Estate in Diretta si è trattato ieri il caso terribile dei presunti maltrattamenti e delle presunte violenze sessuali in una Rsa di Manfredonia, in provincia di Foggia. In collegamento vi era la signora Monica, figlia un 81enne paziente della struttura incriminata, che fortunatamente non sembrerebbe essere fra le presunte vittime degli abusi: “Attualmente mio padre è ricoverato presso l’ospedale Camillo di Manfredonia – ha spiegato la donna in diretta tv su Rai Uno – per un decadimento delle condizioni psicofisiche, lo abbiamo sottolineato fin dall’inizio”.



Quindi la donna ha raccontato, sempre in riferimento alla Rsa di Manfredonia incriminata: “Mio padre è entrato che pesava 88 chili, era in una condizione di performance fisica perfetta, aveva soltanto la demenza senile, solo un decadimento cognitivo, ma dal punto di vista fisico era perfetto e non aveva alcuna patologia cardiovascolare o di altro tipo. A distanza di un paio di settimane l’abbiamo trovato molto dimagrito, l’ho fatto presente anche alla struttura, e a distanza di due mesi e mezzo mio padre è calato di 25 chilogrammi”.



RSA MANFREDONIA, PARLA LA FIGLIA DI UN OSPITE: “DIMINUIVA SEMPRE DI PIU’ MA…”

E ancora: “Mio padre non era nelle facoltà di poter comunicare nulla, all’inizio abbiamo notato lividi e graffi sulle braccia non in modo importante, abbiamo chiesto e ci è stato detto che mio padre aveva urtato contro un armadio. la cosa è finita lì e non avevamo modo di pensare che potessero succedere questi episodi di violenza”.

Quindi la figlia del paziente della Rsa di Manfredonia ha concluso: “Quello che noi teniamo è che sia stata sottovalutata la situazione clinica in quanto mio padre, avendo la demenza senile, non era in grado di essere autosufficiente per quanto riguarda l’alimentazione, non aveva il senso di fame e sete e avevamo fatto presente che doveva essere imboccato, vedendo che lui diminuiva sempre più… ci hanno garantito che lui mangiava”.