Paul Rusesabagina, l’eroe celebrato dal film “Hotel Ruanda” per aver salvato 1200 persone dal genocidio nel Paese africano, è stato arrestato con l’accusa di terrorismo. A riportarlo è la Bbc, sottolineando come le manette siano scattate all’estero, dal momento che il 66enne vive da tempo in esilio. Secondo quanto comunicato dall’ufficio investigativo del Ruanda, l’arresto di Rusesabagina è avvenuto su mandato internazionale: l’accusa è quella di aver formato e guidato “movimenti terroristici” operanti nella regione. Per il momento non è arrivato alcun commento da parte del diretto interessato, ma ormai da tempo l’attivista non lesinava critiche nei confronti del governo ruandese, al punto che nel 2011 è stato accusato di aver finanziato una sovversione nel Paese, negata da Rusesabagina e motivata con una campagna diffamatoria nei suoi confronti.
RUANDA, ARRESTATO EROE PAUL RUSESABAGINA
La figura di Paul Rusesabagina resta in ogni caso controversa: tra le tante onorificenze ricevute per il suo impegno a favore dei diritti umani spicca quella riservatagli dall’amministrazione Bush nel 2005, la medaglia presidenziale della libertà degli Stati Uniti. Nel film del 2004 “Hotel Ruanda” si racconta come Rusesabagina, un hutu della classe media sposato con una donna di etnia tutsi, abbia utilizzato la propria influenza, ricorrendo anche al pagamento di tangenti, per convincere i funzionari militari ad assicurare la fuga delle circa 1.200 persone rifugiatesi al Mille Hotel Collines, situato nella capitale Kigali. Ibuka, il gruppo di sopravvissuti al genocidio ruandese del 1994, in passato ha però dichiarato che Rusesabagina ha ingigantito il suo ruolo di aiuto alle persone sfuggite al massacro.