Il mondo del basket è in lutto: è morto Ruben Douglas, che ha contribuito alla vittoria nel 2005 del secondo scudetto della Fortitudo Bologna. A darne il triste annuncio è stato il club bolognese, dopo aver appreso la notizia dal fratello Ramon, che vive negli Stati Uniti. Il cestista, deceduto a 44 anni, non aveva problemi di salute noti, infatti per quanto riguarda le cause della morte, si sa che è sopraggiunta nei giorni scorsi in Costa Rica, dove viveva, in seguito a un malore improvviso.
“Sconvolti e senza capacità di proferire alcuna parola“, con queste parole si apre il comunicato della Fortitudo Bologna per spiegare il sentimento provato dopo la telefonata ricevuta dagli Stati Uniti da Ramon Douglas, “che ci gela il sangue nel darci la notizia più drammatica: Ruben, suo fratello, non c’è più” a causa di “improvviso problema di salute“. Nel comunicato viene ricordata la stagione 2004-2005 e la gara decisiva del 21 giugno, quando Ruben Douglas con una tripla allo scadere fece esplodere la festa per il secondo scudetto, che fece entrare il cestista nella storia della Effe.
IL DOLORE DELLA FORTITUDO BOLOGNA PER LA MORTE DI RUBEN DOUGLAS
Ruben Douglas ha vestito la maglia della Fortitudo Bologna per una sola stagione, ma il legame con il club e l’ambiente non si è mai spezzato, infatti il cestista si teneva sempre informato della squadra, sognando di tornare per allenarla. Il club ha rivelato che, oltre a informarsi sui risultati al termine di ogni partita, aveva già programmato di tornare a Bologna per abbracciare i tifosi. “È davvero un periodo drammatico. Tante, troppe pesantissime perdite improvvise“, ha aggiunto con sconforto Fortitudo Bologna nel suo comunicato. Il riferimento è alle tante scomparse improvvise di giocatori che hanno scritto la storia del club, andati via senza lasciare una spiegazione plausibile e logica, ma con l’ipotesi che sia tutto frutto di “un destino perfetto e inaccettabile” a cui bisogna inevitabilmente piegarsi.
Nel comunicato, la Fortitudo Bologna definisce prematura la morte di Ruben Douglas, un protagonista indimenticabile della sua storia e cogliendo l’occasione per abbracciare virtualmente la famiglia del cestista morto all’età di 44 anni. “Ciao, Ruben, per sempre nei nostri cuori. Per sempre nella nostra storia“, questo il saluto finale.