Lite Ruberti-Lampazzi: dallo scontro sul rigore alle minacce di morte

La vicenda del furioso litigio tra Albino Ruberti e Adriano Lampazzi è diventata tristemente nota negli ultimi giorni, ed ha portato alle dimissioni di Albino Ruberti dalla posizione di capo di gabinetto del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Tutto sembrerebbe essere scaturito da una discussione, durante una cena alla quale erano presenti anche Francesco De Angelis (candidato alle prossime elezioni per il Pd) e Sara Battisti (consigliera regionale del Partito Democratico e compagna di Ruberti).



I due discutevano di calcio, secondo una ricostruzione del Corriere della Sera, si arriva a parlare di un rigore non concesso alla Roma, Ruberti perde le staffe e, rivolto ad Adriano Lampazzi, gli dice “ma come fai ad aver visto il fallo da rigore che sei sempre ubriaco”. I toni si scaldano in fretta, si arriva quasi alle mani, fino a quando i due escono dal locale, seguiti anche da Vladimiro De Angelis che tenta di fare da paciere, mentre la scena si conclude con il video pubblicato da Il Foglio. Inizialmente ci si è chiesta la ragione per cui tanta rabbia fosse esplosa con un pretesto, a prima vista, piuttosto futile, ma dietro sembrano esserci rancori più viscerali, espressi dai litiganti in una chat WhatsApp pubblicata da La Verità e ripresa dal Corriere.



Ruberti vs Lampazzi: la tensione per le liste elettoriali

Insomma, dietro all’astio espresso con toni forti e spregevoli da Albino Ruberti, che arriva addirittura a minacciare di morte Adriano Lampazzi se non si fosse inginocchiato per chiedere scusa (non si sa per cosa, ma Ruberti tra le altre cose minaccia anche di rendere pubblico “quello che mi avete chiesto a tavola”, circostanza su cui la procura ha promesso di indagare) ci sarebbero delle ragioni legate alle liste elettorali. A maggio, secondo gli scambi di messaggi ripresi dal Corriere e pubblicati su La Verità, si è tenuto un evento pubblico organizzato da Mauro Buschini nel quale viene annunciata la candidatura alle amministrative di Daniele Leodori.



Già in quella sede Albino Ruberti avrebbe espresso il suo malcontanto, sottolineando nei messaggi come “quello che è successo stasera non va bene, come non va bene la presenza di Leodori”. Ruberti, infatti, spingeva per la candidatura di Enrico Gasbarra e ci tiene anche a sottolineare che “di Frosinone non mi occupo più”, frase poi ripresa anche nel violento litigio di inizio giugno. La tensione tra Ruberti e Lampazzi esplode e non si frena neppure nelle giornate successive al litigio, quando nella stessa chat Ruberti dice a Lampazzi che non si deve “permettere più di parlare con me”. Incalza poco dopo sottolineando come “io a te ho dato solo amicizia, vergognati”. La calma, però, sembra tornare e poco dopo l’ex capo di gabinetto di Gualtieri si scusa con l’amico e anche con De Angelis.

Anche Adriano Lampazzi fa un passo indietro, accettando le scuse di Ruberti e porgendo le sue, “abbiamo sbagliato entrambi e dobbiamo recuperare, scusami”. De Angelis, invece, a Ruberti sottolinea come “mi sembra tutto così assurdo anche perché non vedo i motivi e nemmeno ne capisco le ragioni”. “Prendiamoci qualche giorno”, continua De Angelis, “e poi parliamone tutti insieme”. Ma è Sara Battisti, compagna di Ruberti, a dare una spiegazione più soddisfacente dell’accaduto, sottolineando come “questa tensione si è generata intorno a un conflitto tra me e Mauro (Buschini)” e sostenendo di star pensando di “fare un passo indietro così tutti tornano a vivere serenamente”.