C’è una svolta importante e clamorosa nel noto caso del Metropol, cioè nelle indagini sulla compravendita di petrolio che aveva coinvolto la Lega. Si va, infatti, verso l’archiviazione, come evidenziato da La Verità. La procura di Milano, dopo aver esaminato dettagliatamente quanto accaduto il 18 ottobre 2018, ha chiesto ieri la chiusura delle indagini e l’archiviazione dall’accusa di finanziare illegalmente il Carroccio. E pensare che nel 2019 per i media italiani e quelli di tutto il mondo erano convinti di avere la “pistola fumante”, l’arma per colpire Matteo Salvini, che era uscito trionfatore dalle elezioni europee di maggio.
I magistrati di Milano, guidati dall’aggiunto Fabio De Pasquale, dopo tre anni e mezzo di indagini infruttuose, hanno deciso di chiedere l’archiviazione per tutti gli indagati, in primis per Gianluca Savoini, il lobbista che avrebbe preso parte all’incontro del Metropol per trattare un maxi affare petrolifero per finanziare illegalmente la Lega. Pertanto, l’indagine non ha individuato i soggetti russi da “oliare” per ottenere la super commissione, cioè «la percentuale di sconto eccedente il 4%». Niente fondi neri derivanti dalla compravendita di petrolio.
RUBLI ALLA LEGA COME LOBBY NERA: CASO SI SGONFIA
La procura di Milano aveva individuato due dei russi seduti a quel tavolo dell’hotel Metropol. Sono Andrey Yuryevich Kharchenko, all’epoca dirigente del movimento politico International Eurasian Movement fondato da Dugin (filosofo considerato uno degli ideologi di Vladimir Putin) e Ilya Andreevich Yakunin, vice direttore generale di una società partecipata dal governo russo, oltre che membro di un’azienda di investimenti operante nel settore della produzione e del commercio di petrolio e gas. L’operazione però non è mai stato portato a termine e non sono emersi elementi di prova riguardo il coinvolgimento di Matteo Salvini. Dopo anni di polemiche un’altra vicenda si chiude, dopo quella della presunta lobby nera, lanciata da Fanpage.it anche tramite il programma Piazzapulita. Dunque, si sgonfia pure il caso dei rubli alla Lega.