A seguito delle dichiarazioni di Silvio Berlusconi circa la perizia psichiatrica, è giunta anche una nota della difesa, a firma dell’avvocato Federico Cecconi. “Pur nella persistenza del suo attuale stato di defedazione”, ha esordito il legale, “Berlusconi acconsente, suo malgrado, alla prosecuzione del dibattimento in sua assenza”. Questo perché “una volta appreso il contenuto del quesito peritale disposto dal Tribunale e, in particolar modo, l’ampiezza degli approfondimenti anche psichiatrici demandati, egli ha ritenuto, del tutto comprensibilmente, gli stessi inaccettabili”.
L’avvocato Cecconi ha quindi aggiunto che si tratta, inevitabilmente, di una decisione che “rischia di costituire un grave vulnus per la sua difesa, in un momento particolarmente delicato del processo, pur continuandosi a confidare nel sereno accertamento dei fatti e in una rapida assoluzione del Presidente Berlusconi da ogni imputazione”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
SILVIO BERLUSCONI: “PERIZIA LESIVA DEL MIO ONORE”
«Si proceda in mia assenza in questo processo ingiusto»: sono parole forti quelle scritte da Silvio Berlusconi e consegnate dai suoi avvocati al Presidente del Collegio del Tribunale di Milano in merito al processo “Ruby Ter”. Nella lettera indirizzata al giudice Marco Tremolada, il leader di Forza Italia annuncia di aver respinto la richiesta di una perizia psichiatrica e un generale approfondimento sulla sua salute.
«Processatemi in mia assenza ma non mi sottoporrò a perizia psichiatrica», ha ribadito Berlusconi in più passaggi della missiva in risposta alla decisione presa ieri dai giudici della settima sezione penale di Milano, ovvero l’aver affidato a Riccardo Zoia, Ilaria Rossetto, Andrea Finzi l’incarico di esaminare Silvio Berlusconi e di accertare «che le condizioni di salute anche psichica siano assolutamente impeditive della sua partecipazione al processo Ruby ter». I periti di parte potevano avere la possibilità di visitare direttamente il paziente, con il via libera dato dal giudice Tremolada: ecco però che l’avvocato Cecconi oggi in Aula ha respinto al mittente la decisione, spiegando di poter proseguire a celebrare il processo anche senza la presenza in Aula dell’imputato, da mesi ormai in continuo dentro/fuori al San Raffaele per non perfette condizioni di salute.
LA CLAMOROSA RISPOSTA DI BERLUSCONI
Sembrava indirizzata verso la perizia la “conclusione” del caso Berlusconi-legittimo impedimento, e invece la clamorosa reazione del Cav ha sorpreso tutti oggi: «L’ipotesi di sottopormi ad una ampia ed illimitata perizia psichiatrica da parte del Tribunale – scrive il leader di Forza Italia, con ampi stralci pubblicati da ANSA e “Corriere della Sera” – dimostra, per ciò che ho fatto nella vita in molteplici settori fra cui l’imprenditoria, lo sport e la politica, un evidente pregiudizio nei miei confronti e ben mi fa comprendere quale sarà anche l’esito finale di questo ingiusto processo». Berlusconi dice di non poter affatto accettare la decisione dei giudici, considerata «lesiva della mia storia e della mia onorabilità». A questo punto dunque l’esito della disputa si risolve in un “via libera” dato da Berlusconi a proseguire il processo contro di lui: «Si proceda, dunque, in mia assenza alla celebrazione di un processo, che neppure sarebbe dovuto iniziare, nella consapevolezza che anche successivamente verrà riconosciuta la assoluta correttezza del mio comportamento e sarò assolto da ogni accusa».