Ruby Rubacuori è stata ospite stamane del programma di Rai Due, I Fatti Vostri. A pochi giorni dalla chiusura del processo Ruby Ter, Karima El Mahroug, il vero nome di Ruby, ha parlato con Salvo Sottile nella piazza tv più famosa d’Italia: “Ruby? E’ nato come un gioco, guardando una telenovela messicana mi piaceva tanto quell’attrice che si chiamava Ruby Rubacuori e così ho preso quel nome, tutti in famiglia mi chiamavano come Ruby Rubacuori”. E ancora: “Karima non andava bene, ho avuto un percorso travagliato, ho vissuto in comunità, è stata una via di fuga ed ho cercato di cambiare vita per trovare un lavoro, e ho cambiato il nome per evitare che le forze dell’ordine mi riconoscessero nelle foto segnaletiche”. Poi l’arrivo in Italia: “Facevo con mio papà i mercati, vendevamo copricuscini e poi d’estate i teli mare in Sicilia. E’ stata una vita difficile, nessuno mi ha mai guardato intercettando la problematica, che una ragazzina facesse quel lavoro. Con papà una vita difficile, è sempre stato ingombrante: io non volevo evadere da casa solo per il gusto, ma me ne sono andata perchè subivo e vivevo un dolore talmente forte che ti porta a scappare da quella situazione. Mio padre mi prendeva anche a cinghiate“.



Karima El Mahroug ha aggiunto: “Da papà ti immagini carezze e affetto, quando si è aperto questo inferno… io non comprendevo questo odio verso di me e avevo tanta paura”. Ad un certo punto, quando aveva solo 12 anni, Karima El Mahroug è scappata di casa: “Sono stata in 18 comunità, ma veniva fuori l’idea di una ragazza che non stava mai ferma. Io avevo 14 anni e mi hanno messo assieme ai tossicodipendenti, non era quella giusta per me. Poi mi hanno messo in clinica Sant’Anna che era una comunità psichiatrica ed è stato molto duro emotivamente. Son diventata per forza adulta presto”. Quando è scappata di casa: “Sentivo più sicure le panchine che la casa. Non ho incontrato belle persone, guardavano solo il mio aspetto estetico. Ho incontrato tante persone cattive ma anche delle persone buone”.



RUBY RUBACUORI E L’INCONTRO CON BERLUSCONI

Ad un certo punto Ruby Rubacuori ha iniziato a lavorare come ragazza immagine e poi è arrivata alla villa di Arcore di Berlusconi: “A Milano lavoravo per l’agenzia di Lele Mora, facevo serate nei locali. Il 14 febbraio 2010 è arrivata una macchina a prendermi e c’era Emilio Fede. Poi sono arrivata davanti a questa villa enorme e bellissima, non sapevo dove ero e non sapevo chi fosse Berlusconi. Non avevo la tv e non mi interessava la politica italiana”.

E ancora: “Mi ha sempre rispettata e non mi ha mai trattato da inferiore, cosa che invece ho spesso accusato prima. Sono stata a casa sua 6 volte e mi è sempre stato dato un aiuto economico e questo mi ha permesso di non avere più bisogno. Poi è venuto fuori il circo mediatico che nel male mi ha portato il lavoro, la mia vita è cambiata. Non ho mai fatto sesso a pagamento con nessuno in vita mia, e nemmeno con Silvio Berlusconi, non è stata la mia versione dei fatti ma la sola versione dei fatti, nessuno ha mai potuto dimostrare il contrario. Mi hanno disumanizzata nonostante avessi solo 17 anni”. Che futuro immagina oggi Karima? “L’assoluzione è stata una notizia molto felice, non me l’aspettavo perchè vedevo accanimento nei miei confronti. Mi godo il momento, vivo a Genova a fianco di persone che mi vogliono bene, ho una figlia di 11 anni che ho cercato di proteggere da questo marasma”.