Anziché chiudersi, Ruby Ter riparte: la Cassazione ha annullato le assoluzioni e ordinato un processo di appello che vede coinvolte circa 20 persone, tra cui anche le ex Olgettine, con l’accusa è di corruzione in atti giudiziari. Se nella sentenza di primo grado del febbraio dell’anno scorso c’era stata l’assoluzione per tutti, in terzo grado viene stabilita la prescrizione per quanto riguarda la falsa testimonianza e la sentenza del tribunale di Milano viene annullata con rinvio. Invece, per il tribunale di Milano le dichiarazioni delle ex olgettine erano da ritenere non utilizzabili come testimoni nel processo, in quanto andavano indagate, accompagnate in aula da un legale.



Per quanto riguarda l’ex fidanzato di Ruby rubacuori, che era stato accusato di riciclaggio, la Suprema Corte ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso della procura di Milano, quindi tale accusa è caduta. In totale, sono 22 le posizioni che per la prima volta verranno vagliate in appello, tra cui quella di Karima El Mahroug, nota come Ruby, che recentemente ha parlato della vicenda in un’intervista; infatti la procura aveva impugnato la sentenza di primo grado saltando l’appello e ricorrendo direttamente in Cassazione.

RUBY TER, SI RIPARTE DOPO SENTENZA CASSAZIONE

La sentenza della Cassazione era prevista dal marzo scorso, ma le udienze erano state rinviate a causa dello sciopero degli avvocati e poi è sopraggiunta la pausa estiva. Ma restava particolarmente attesa, proprio perché la procura aveva fatto ricorso direttamente in Cassazione dopo le assoluzioni di primo grado. Si è trattato di un ricorso per saltum, una formula rara e insolita.

Oggi è stata accolta la richiesta del procuratore generale della Cassazione, che auspicava l’annullamento della sentenza di primo grado e un nuovo processo Ruby Ter, con l’annullamento senza rinvio dell’accusa di falsa testimonianza, non essendo punibile. L’ipotesi accusatoria è che i testimoni abbiano ricevuto soldi e case in cambio di silenzio.

Per l’accusa di falsa testimonianza è scattata la prescrizione, quindi il reato è stato commesso ma è trascorso troppo tempo per perseguirlo, mentre ora ora si procede per corruzione. Silvio Berlusconi non è ovviamente imputato in Ruby Ter essendo deceduto.

Dopo la sentenza, Marysthelle Polanco, una delle ragazze ospitate a cena ad Arcore, ha espresso tutta la sua frustrazione per la decisione: non solo non è finita, ma rischia una condanna per il caso Ruby Ter. A tal proposito, il suo legale, l’avvocato Andrea Cassamagnaghi, ha spiegato, come riportato dal Dubbio, di non vedere l’ora di leggere le motivazioni del verdetto, sottolineando come di fatto si riparte a oltre 13 anni dai fatti, peraltro senza alcune parti, per via della prescrizione, e senza Silvio Berlusconi, il presunto corruttore, in quanto è deceduto dopo l’assoluzione, che per lui è definitiva.