Riconosciuto tra i più brillanti, grandiosi e istrionici danzatori del ventesimo secolo, Rudolf Nureyev rappresenta esattamente il concetto di eccellenza applicato alla danza. Le sue rivoluzioni artistiche, le linee di pensiero e le metodologie hanno fatto scuola nel mondo e ancora oggi, ad oltre 30 anni dalla sua morte, è considerato precursore di un atteggiamento innovativo oltre i canoni classici del balletto e della danza moderna.



Una carriera straordinaria quella di Rudolf Nureyev, vissuta sui palcoscenici e teatri più prestigiosi del mondo sia da primo ballerino che da coreografo. Uno strapotere fisico sublimato da qualità tecniche invidiabili; peculiarità che iniziarono a venire meno quando il calvario della malattia, agli inizi degli anni ottanta, iniziò a pregiudicare la sua quotidianità e attività professionale.



Rudolf Nureyev, dalla malattia all’amicizia con Carla Fracci: “Mi impose il dovere morale di continuare…”

Rudolf Nureyev iniziò ad accusare i primi sintomi della malattia intorno al 1982: si trattava di AIDS, una patologia che – come racconta Wikipedia – quasi cercò di ignorare come dimostrato dal fatto di non voler intraprendere alcuna terapia o iter clinico al fine di provare a debellare la malattia. Dopo anni di sofferenza e declino fisico, Rudolf Nureyev si spense il 6 gennaio del 1993 a causa di una crisi cardio-respiratoria che purtroppo si rivelò fatale per via delle condizioni di salute ormai precarie.



La carriera di Rudolf Nureyev non poteva che incrociare il cammino di un altro ‘mostro sacro’ della danza mondiale e che è vanto tutto italiano: la compianta Carla Fracci: “Con me donna, prima ancora che come ballerina, ha avuto un riguardo affettivo che mi manca ancora oggi”. Parlava così l’etoile del rapporto con Rudolf Nureyev, mostrando un lato emotivo quasi inedito del coreografo: “E di fronte alla mia stanchezza di abbandonare il balletto mi impose il dovere morale di continuare”. Queste le parole di Carla Fracci riportate da Il Messaggero che dunque rivelò come proprio grazie all’amicizia di Rudolf Nureyev superò un momento difficile che quasi avrebbe potuto porre fine alla sua carriera immensa di danzatrice.