Divieto di avvicinamento a 500 metri con braccialetto elettronico per Rudy Guede. Il gip Savina Poli del tribunale di Viterbo ha confermato la misura nei confronti del 36enne cittadino ivoriano, condannato in passato per l’omicidio di Meredith Kercher. Ora è nei guai per maltrattamenti, lesioni e violenza sessuale ai danni dell’ex compagna di 23 anni, la cui indagine ha portato alle indagini della squadra mobile e della procura, sotto il coordinamento della pm Paola Conti. Nei giorni scorsi gli è stata notificata la misura, contro cui si è opposto tramite l’avvocato Carlo Mezzetti dopo l’interrogatorio di garanzia che si è tenuto lunedì. «Non ho mai posto in essere alcun danno alla mia ex fidanzata, anche nella sfera intima c’è sempre stato il consenso dell’altra parte», si è difeso Rudy Guede durante l’interrogatorio, come riportato dal Corriere della Sera.



La relazione, a suo avviso, è fatta di «alti e bassi», da cui avrebbe voluto allontanarsi: «La volevo lasciare ma avevo paura che si facesse del male». Per quanto riguarda i lividi della vittima, l’ivoriano ha respinto ogni accusa: «Presumo che se li fosse fatti facendo sport». Di diverso avviso è la ragazza, che definisce Rudy Guede «un manipolatore narcisista». I due hanno avuto una storia di due anni: «Sono stata ingenua ma non mi sarei mai innamorata di un mostro. Certi aspetti della sua personalità sono emersi dopo e io ci ho messo tempo a capirli».



RUDY GUEDE DI NUOVO NEI GUAI, PARLA L’EX

L’ex di Rudy Guede ne ha parlato al Corriere della Sera, raccontando di averlo conosciuto quando lui era in semilibertà e lei frequentava la biblioteca dove lavorava. Non sapeva, però, che rientrasse in carcere, anche perché all’epoca dell’omicidio di Meredith Kercher aveva 8 anni. «Mi aveva solo raccontato di essere finito in una brutta storia passata, senza spiegare oltre. Poi abbiamo preso a frequentarci e degli amici mi hanno spiegato tutto». Quando ha scoperto il passato non si è fatta condizionare: «Ero già innamorata di lui e forse non ci ho voluto credere fino in fondo. Mi sono fidata. Lo vedevo come una persona buona, che aveva cancellato quel passato».



Quella sera stessa, comunque, lo stesso Rudy Guede si confidò con lei: «Forse aveva capito, forse era stato avvisato, forse era il momento. Mi ha spiegato in modo generico i fatti e io non ho approfondito. Era la mia prima storia d’amore, valeva il beneficio del dubbio». Così trovarono spiegazione alcuni comportamenti dell’ivoriano, come il fatto che rientrava presto la sera. «Sul piano emotivo ci ho fatto i conti, è la sua vita e non vorrei parlarne qui». Il cambiamento sarebbe avvenuto dopo aver terminato di scontare la sua pena: «Certi atteggiamenti con me… Eravamo assieme da poche settimane». Poi sono cominciati «spintoni, cose simili», dopo i quali chiedeva scusa e lei lo perdonava. L’ex di Rudy Guede ha rivelato anche che qualcuno ha provato a farlo ragionare: «Con me, invece, era sempre più violento».

“OMICIDIO MEREDITH KERCHER? NON PARLO MA…”

L’ex compagna di Rudy Guede ha raccontato di aver anche consigliato all’ivoriano di rivolgersi ad uno psicologo, eppure non avrebbe mai preso in considerazione il suo consiglio. Ma lui ha negato tutto nell’interrogatorio di garanzia. «Sono allibita, non pensavo potesse arrivare a tanto. Ci sono le foto, le chat. Era meglio se fosse rimasto in silenzio». La denuncia è arrivata, comunque, dopo la rottura. Si erano lasciati da qualche mese e la 23enne era tornata a vivere da sola a Grosseto. «Ho capito che non si sarebbe fermato. Mi scriveva, mi chiamava, tre volte è venuto senza dirmelo, ha le chiavi di casa a Viterbo…». Un legale le avrebbe sconsigliato di denunciarlo perché non le avrebbero creduto, le amiche le dicevano di aspettare. «Ma io non avevo più una vita e non mi sarei perdonata se avesse fatto ad altri le cose cattive che ha fatto a me».

La misura del braccialetto elettronico non la fa star tranquilla: «Rudy ha il braccialetto ma io non ho il corrispettivo che segnala quando si avvicina a me. Mi hanno detto che ci sarebbero voluti due giorni, è passata una settimana». Infine, ha glissato riguardo l’omicidio di Meredith Kercher, ma si è soffermata sulla personalità dell’ex: «Non parlo di Perugia, non è giusto. Mi ha detto delle cose poco chiare che non ho poi trovato negli atti ma la mia è una storia diversa e non ha nulla a che fare con Meredith. Rudy ha della rabbia, della frustrazione, della cattiveria che non ti aspetti da chi è uscito da 13 anni di carcere come detenuto modello. Possibile che non sia obbligatorio un percorso psicologico?».