Rudy Guede non può avvicinarsi all’ex campagna. Nuovi guai giudiziari per il 36enne ivoriano, condannato per l’omicidio di Meredith Kercher, la studentessa inglese uccisa l’1 novembre 2007 a Perugia. È accusato di maltrattamenti, violenza e lesioni personali nei confronti della ex compagna 23enne. Uscito dal carcere nel giugno scorso, dopo 13 anni di detenzione tra semilibertà e una collaborazione nel Centro studi criminologici di Viterbo, Guede è stato raggiunto nella mattina del 6 dicembre dalla misura cautelare del divieto di avvicinamento a 500 metri dall’ex compagna. Inoltre, gli è stato applicato il braccialetto elettronico.



Il provvedimento è stato emesso dal procuratore di Viterbo Paolo Auriemma ed è stato eseguito dagli agenti della Squadra Mobile. Stando a quanto riportato dall’Agi, la procura di Viterbo aveva chiesto gli arresti domiciliari per Rudy Guede, ma il gip ha ritenuto più idonea la misura cautelare del divieto di avvicinamento a 500 metri dalla vittima.



RUDY GUEDE DI NUOVO NEI GUAI: LA REAZIONE DI SOLLECITO

«Non seguo la vita di Guede, certo alla luce di quanto accaduto oggi mi sembra che non sia cambiato. Quello che era prima di entrare in carcere, quello che leggevamo negli atti, si riconferma tristemente e altrettanto tristemente si constata che non si è pentito», la dichiarazione rilasciata da Raffaele Sollecito all’AdnKronos in merito alla misura cautelare su Rudy Guede, di fatto unico condannato per l’omicidio della studentessa inglese in quel novembre del 2007. Sollecito, infatti, è stato assolto insieme ad Amanda Knox per l’omicidio di Meredith Kercher.

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