«Sono recuperabili 100 miliardi di euro dai debiti fiscali»: ne è convinto Ernesto Ruffini, Presidente dell’Agenzia delle Entrate, dopo aver raccontato nell’ultima intervista a La Stampa di oggi quali potrebbero essere le proposte concrete per dar vita ad una seria e urgente riforma fiscale. La crisi del coronavirus ha messo in ginocchio l’Italia e rischia di farlo anche nei prossimi mesi quando ai problemi del lavoro si aggiungeranno i mancati introiti dello Stato sotto forma di tasse e gettiti, oltre al Pil che dovrà tornare a crescere il prima possibile per permettere al sistema-Italia di poter ripartire. Ecco, secondo Ruffini è quantomeno realisticamente recuperabile almeno un decimo dei vecchi debiti fiscali che ammontano a circa 950 miliardi: «In gran parte si tratta di soldi non recuperabili – spiega il n.1 dell’Agenzia -. Stiamo parlando di aziende fallite, persone decedute, nullatenenti. Sa quanto ci vuole per risalire ad un erede? E come faccio a pignorare la prima casa a una persona che non ha più nulla?». Sembra poco ma un decimo corrisponde comunque a 100 miliardi, il doppio di quanto speso finora in deficit dal Governo nella maxi-manovra del Decreto Rilancio.



“SERVE RIFORMA FISCALE”: LA PROPOSTA DI RUFFINI

Secondo Ruffini si tratta ormai solo di «prendere atto che una parte di questi debiti è tale ormai solo sulla carta. Se ci liberassimo di questo inutile onere l’Agenzia si concentrerebbe meglio sul suo lavoro»: e così, spiega ancora il direttore dell’Agenzia delle Entrate (rimesso dal Governo Conte-2 dopo che era stato lo stesso Premier Conte nel primo esecutivo Lega-M5s a “silurarlo” da quel ruolo). La tragedia del coronavirus, continua Ruffini, «ha aperto la strada a margini fiscali impensabili. A forza di sovrapposizioni, il sistema è diventato iniquo e ha perso la progressività che gli imporrebbe la Costituzione. In Italia fra evasione fiscale e contributiva si perdono per strada più di cento miliardi l’anno. Con una seria riforma pagheremmo meno e pagheremmo tutti».



Come fare dunque per questa riforma? «Riordinare le norme esistenti, eliminare quelle inutili, raccogliere le sette-ottocento leggi e decreti in materia tributaria, magari attraverso un testo unico. Una volta fatto questo, si può passare ad una vera riforma: l’ultima risale ormai a cinquant’anni fa». In giornata è poi stato il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio a spiegare su Facebook come non solo sia utile ma assolutamente urgente una riforma fiscale nel nostro Paese: «Serve una riforma fiscale per ridurre le tasse e semplificare la vita a imprese e famiglie. L’obiettivo deve essere quello di tornare alla vera normalità, a come vivevamo prima del coronavirus». Per Ruffini l’emergenza Covid non deve essere un’occasione sprecata e per questo «per tutte le scadenze fiscali di maggio sono state spostate fra fine giugno e settembre e al momento non sono previste altre proroghe».

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